lunedì 30 giugno 2008

Roma pride


Ok, se c'è una cosa che davvero non sopporto sono i "forestieri", trapiantati a Roma da una vita, che ne parlano male, con disprezzo o sufficienza.
E Roma è caotica, e i romani so casinari, e non channo voja de lavorà, e a Roma ci sono pochi locali, e a Roma i mezzi non passano, e a Roma c'è troppo smog, e Roma è la capitale del sud in quanto a disservizi, e i Romani gente strana..
Allora il libro della Stancanelli, che parte prima con un timido (falso) "ma forse essendo io toscana non dovrei parlarne, che compito più grande di me", poi prosegue con svariate affermazioni di questo tipo che alla fine mi hanno amareggiata.
Mi piace leggere i libri sulla mia città, ma non per autocelebrazione, ma perché, come anche in questo, spesso si viene a conoscenza di particolari poco noti che, del resto, forse il cittadino qualunque può aver ignorato, meno uno scrittore che decide di fare di Roma oggetto dei propri lavori. Sfido qualsiasi abitante di una città dalle dimensioni di una metropoli, a conoscerne ogni angolo!
E poi comunque lì a dire, tanto Roma è bella, è ruffiana, e le si perdona tutto, con quello sfottò che tace una sorta invidia penis malcelata.
Ma non c'è niente da perdonare! Voglio dire..se tanto Roma è sbagliata, zavorra italiana, l'impiegata ministeriale più fannullona da cacciare, beh.. voglio dire, non è che ci manchereste poi molto...tanto, noi romani ce ne freghiamo, non ci accorgiamo, noi semo i mejo...

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