Il mondo di Umanità è il primo passo verso la padronanza di sé che si ottiene pienamente nei mondi di Bodhisattva e Buddità.Il termine sanscrito per “essere umano” è manusya, che significa “essere pensante” o “colui che pensa”: l’intelletto e la ragione sono i tratti caratteristici dell’umanità. Nichiren Daishonin afferma: «Il saggio si può definire umano, ma gli sconsiderati non sono nient’altro che animali»,e T’ien-t’ai cita, fra le caratteristiche del mondo di Umanità, «la capacità di conoscere con largo anticipo i futuri effetti delle cause», che significa avere una buona comprensione della legge di causa ed effetto.La calma è il mondo di Umanità, scrive Nichiren, la tranquillità che deriva dalla pace della mente non più in balia delle emozioni dei quattro mondi precedenti. Ma per mantenere la pace della mente è necessario uno sforzo assiduo perché si può essere facilmente condizionati dalle influenze esterne: alla minima difficoltà, ci si deprime o ci si arrabbia.Scrive Ikeda: «Oggi, nell’Ultimo giorno della Legge, è ancor più difficile vivere un’esistenza veramente umana perché siamo circondati da molti influssi negativi. Per questo dobbiamo sforzarci continuamente nella nostra pratica buddista. Quando una trottola smette di girare, cade. È stabile soltanto finché ruota ad alta velocità. Non è l’esser nati umani che ci rende davvero tali, ma lo sforzo tenace che facciamo per vivere da esseri umani».Il mondo di Umanità è un trampolino di lancio, una possibilità. Solo se coltiviamo la Buddità riusciamo a manifestare pienamente il nostro potenziale umano. Nel Buddismo il corpo umano è chiamato “recipiente dei nobili sentieri” o “recipiente della Legge”, adatto cioè a svolgere la pratica buddista. Scrive Nichiren Daishonin: «Ora sono nato nel regno umano, cosa difficile da raggiungere, e ho avuto il privilegio di udire gli insegnamenti del Budda che raramente è dato di ascoltare. Se trascorro questa vita senza fare nulla, in quale esistenza potrò liberarmi dalle sofferenze di nascita e morte e raggiungere l’Illuminazione?».
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