Le mie parole
sono sassi precisi aguzzi
pronti da scagliare su facce vulnerabili e indifese
sono nuvole sospese gonfie di sottointesi
che accendono negli occhi infinite attese
sono gocce preziose indimenticate
Sono lampi dentro a un pozzo, cupo e abbandonato
un viso sordo e muto che l'amore ha illuminato
sono foglie cadute promesse dovute
che il tempo ti perdoni per averle pronunciate
sono note stonate sul foglio capitate
per sbaglio tracciate e poi dimenticate le parole che ho detto,
oppure ho creduto di dire lo ammetto strette tra i denti passate,
ricorrenti inaspettate, sentite o sognate...
Le mie parole son capriole palle di neve
al sole razzi incandescenti prima di scoppiare sono giocattoli e zanzare,
sabbia da ammucchiare piccoli divieti a cui disobbedire
sono andate a dormire sorprese da un dolore profondo
che non mi riesce di spiegare fanno come gli pare
si perdono al buio per poi ritornare
Sono notti interminate,
scoppi di risate facce sopraesposte per il troppo sole
sono questo le parole dolci o rancorose
piene di rispetto oppure indecorose
Sono mio padre e mia madre un bacio a testa prima del sonno
un altro prima di partire le parole che ho detto
e chissà quante ancora devono venire... strette tra i denti risparmiano i presenti immaginate,
sentite o sognate spade, fendenti al buio sospirate, perdonate da un palmo soffiate....
Samuele Bersani
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