sabato 10 marzo 2012

LA LEGGEREZZA DEL CONFORMISMO

Perché dobbiamo sempre così prenderci sul serio? Perché ci spaventa così tanto essere conformi a..

Siamo così impegnati ad essere speciali e sui generis a tutti i costi, che non ci rendiamo conto che a volte, se non spesso, diventiamo caricature di noi stessi.

Ad esempio… perché ogni anno dovete fare le offese se qualcuno vi fa gli auguri per la festa della donna o peggio ancora se osa regalarvi un fiore??
Non che mi freghi particolarmente di questa festa, né di San Valentino, Feste delle mamme, delle nonne, del Papà…non so neanche perché senta il bisogno di fare questo post.
Dico solo che al di là delle strumentalizzazioni, delle onnipresenti mimose, vere o posticce, dei baci Perugina, delle cene con le amiche dal cinese e poi stripclub, ci si sente invece più donne facendo ad ogni costo le superiori e demonizzando questa giornata come se fosse uno dei tanti mali di questa società?

L’8 marzo è invece una festa importante perché, a differenza di molte altre, ha un suo valore storico e culturale, che se serve anche solo per far venire la curiosità ad uno su un milione di ricordarselo e leggersi un libro a tal proposito o anche solo un link su wikipedia, ben venga.

Ricordare, badate bene non festeggiare, l’8 marzo, non significa automaticamente essere sessisti e tralasciare le donne gli altri 364 giorni dell’anno.
Saranno odiosi, brutti e ridicoli i post e le foto ritoccate che girano e dilagano su Facebook & co. ma quest’anno trovo decisamente più insopportabili i post di chi deve fare l’ANTI a tutti i costi, schifando chi invece ci tiene, senza neanche sapere il perché!

martedì 14 febbraio 2012

Rimani davanti ai miei occhi



Rimani davanti ai miei occhi, e lascia
che il tuo sguardo infiammi i miei canti.
Resta fra le tue stelle, e alla loro luce
lascia ch'io accenda la mia adorazione.
La terra rimane in attesa
sul ciglio della strada del mondo;
Rimani in piedi sul verde mantello
ch'essa ha steso sul tuo cammino;
e fa ch'io senta nei fiori di campo
il prolungamento del mio saluto.
Resta nella mia sera solitaria
dove il mio cuore veglia da solo;
e colma la coppa della sua solitudine,
che sente in me l'infinità del tuo amore.

venerdì 9 dicembre 2011

DAL "SOL INVICTUS" AL NATALE DI GESU'


Il 25 dicembre, questa ricorrenza della Natività è una data simbolica che si collega al solstizio d’inverno e a una festa pagana romana introdotta dall’imperatore Aureliano nel 274 d. C.

Cesare si era portato dietro dall’Egitto i sacerdoti del culto di Helios a Roma adottando l’anno solare degli Egizi per abbandonare l’anno lunare di Numa.

Il Sole, da una concezione risalente alle età preistoriche, il 25 Dicembre (più esattamente, dal 22 al 24 di dicembre), si ferma in cielo, è il Solstitium cioè il Solstizio, che significa sole fermo. In astronomia sono quei due giorni dove il sole si ferma per invertire il suo moto nel senso della DECLINAZIONE, e cioè il punto dove raggiunge il massimo declino dal piano equatoriale, i raggi sono bassi e alla massima distanza dalla terra.

Il 23 dicembre, il sole, (dopo essere apparso nei giorni precedenti nel punto di massimo declino in inverno) apparentemente sembra restare fermo per tutto l’intero giorno in quel punto del cielo in cui si trova, il 24 riprende il suo cammino verso l’alto, ogni giorno di più, fino al solstizio d’estate dove si verifica il fenomeno inverso, il sole è alto a minima distanza dalla terra.

In Egitto nell’antico Regno dicevano: il sole “ è fermo “ ma questo accade perché l’Egitto si trova molto più vicino alla linea dell’equatore che noi, il fenomeno si verifica con un giorno di anticipo e dura molto più a lungo che in zone più a nord.

E’ stato detto che, il sole dell’inverno, giunto nella sua fase più debole come luce e calore, non sprofondava nelle tenebre per la sua vitalità “invincibile” (Invictus) sulle tenebre, “rinasceva” cioè aveva un nuovo “ natale” . Quel giorno era festeggiato come il Natale del Sole Invictus.

Fu nell’anno 330 per volontà dell’imperatore Costantino che per la prima volta il 25 dicembre fu festeggiato su tutto l’impero come il Natale Cristiano al posto del “Natale Invitto”

venerdì 14 ottobre 2011

AMO ET ODIO

AMO: i miei amici di sempre, gli unici che sanno forse davvero chi sono e mi amano x questo; scoppiare a ridere, con quella risata grossa con le lacrime che ti toglie il respiro; leggere quei libri con storie che senti così tue da immaginare ogni minimo dettaglio tra le righe; sentire la musica al buio e dondolarmi tra i cuscini; dormire e svegliarmi bene la mattina; qualsiasi tipo di biscotto; la cioccolata bianca;le patatine fritte ma senza ketchup o maionese; la birra chiara ghiacciata; le passeggiate per il centro di roma la domenica mattina presto, quando tutti dormono ancora; perdermi x ore in una libreria dalla ricerca del libro del momento; andare al cinema e sedermi in penultima fila; ballare ma senza coreografie; lo yoga quando riesco a concentrarmi; il sorriso di un anziano quando ti racconta della sua giovinezza; gli abbracci e i baci quando meno te lo aspetti; la pizza margherita e marinara; le buschette semplici con il pane casereccio; villa pamphili; i capelli biondi e lisci; le caramelle di ogni gusto; gli anelli d'argento; i viaggi x le capitali del mondo.------------------
ODIO: la violenza e la guerra senza quartiere, le persone egocentriche e megalomani; la finta schiettezza che ferisce; il fascismo in tutte le sue manifestazioni e chi lo segue senza conoscere; il mal di testa; quando ingrasso; i film alla vanzina e le americanate miliardarie; gli uomini con le scarpe brutte; le unghie smozzicate; ogni tipo di insetto; gli sport addicted; i finti mens sana in corpore sano; i pedofili e i maniaci; il mondo di oggi quando va troppo veloce e sembra che ti schiacci.

lunedì 15 agosto 2011

Feriae Augusti

Ferragosto, dal latino Feriae Augusti (vacanze di Augusto) è una festa antichissima. Com'è il caso di molte altre feste divenute in seguito cristiane, Ferragosto ha origini pagane.

Nel 18 a.C. l'imperatore romano Ottaviano, proclamato Augusto (ossia venerabile e sacro) dal senato romano, dichiarò che tutto il mese di agosto sarebbe stato festivo e dedicato alle Feriae Augusti, una serie di celebrazioni solenni, la più importante delle quali cadeva il 13 ed era dedicata a Diana, dea patrona del legno, delle fasi della luna e della maternità. La festa si celebrava nel tempio dedicato alla dea sull'Aventino ed era una delle poche occasioni in cui i romani di ogni classe e censo, padroni e schiavi, si mescolavano liberamente.

Oltre che a Diana, le Feriae Augusti erano un'occasione per celebrare Vertumno, dio delle stagioni e della maturazione dei raccolti; Conso, dio dei campi e Opi dea della fertilità, la cui festa, Opiconsiva, cadeva il 25 del mese. In breve, le Feriae erano una celebrazione della fertilità e della maternità; come molte altre feste romane erano di derivazione orientale e in particolare riecheggiavano quelle in onore di Atagartis, dea madre assira patrona della fertilità e del lavoro dei campi.

Con l'avvento del cristianesimo la gente attribuì queste medesime prerogative alla Vergine Maria, la cui solennità cominciò ad essere celebrata in luogo di quella di Diana. È importante notare, però, che si trattava solo di una celebrazione di Maria Vergine; il dogma moderno secondo cui la Vergine sarebbe stata assunta in cielo a Ferragosto non si diffuse che nel diciottesimo secolo e fu dichiarato formalmente da papa Pio XII solo nel 1950.