lunedì 31 maggio 2010

Che cavolo stai dicendo, Willis?


Il 28 maggio scorso è morto Gary Coleman, alias Arnold Jackson, uno dei protagonisti della mia infanzia.
Ciao Amico Arnold...

sabato 29 maggio 2010

La bicicletta del compagno Yuri

In tempo di crisi, é giusto che tutti facciano sacrifici. Quando in una famiglia ci sono dei debiti da pagare, si taglia tutto: il parrucchiere e l'estetista della mamma, l'abbonamento a sky del papá, il telefonino della figlia adolescente, perfino i giocattoli dei piccoli, perché la banca a fine mese vuole i suoi soldi, e non chiacchiere.

Papá Silvione e zio Tremonti hanno quindi presentato la lista dei sacrifici e l'elenco dei controlli che la famiglia-Italia dovrá implementare se vuole uscire dalla doppia crisi, prima quella americana e poi quella greca, possibilmente senza fare la fine della Grecia stessa.

Ovviamente, chi ne é colpito, protesta: esattamente come il bambino che non puó avere il gioco nuovo per la Playstation, o la ragazzina che vorrebbe tanto comprare quella suoneria bimbominkiosa col gattino che canta. Ed ovviamente, ognuno addita i veri o presunti vantaggi che gli altri hanno mantenuto, mentre lui, povero, é l'unica vittima designata, é quello che paga sempre per tutti...

Quando peró andiamo a vedere cosa si taglia e a chi, ci accorgiamo che una classe, quella politica, ha ricevuto il classico schiaffetto sulla mano mentre tutti gli altri ricevevano la loro bella pedata sui denti. Riduzioni ridicole, nessun accenno a tagli consistenti o ad abolizione di privilegi, minacce di guerra civile se per caso si "osa" tagliare le inutili province. Proprio come la storiella del compagno Yuri: é giusto dividere fra tutti le fabbriche, le case, le automobili: le biciclette no, peró, perché due biciclette le ho anche io.

Sorvolo sull'incredibile dose di faccia di culo necessaria ad affermare che é tutta colpa della sinistra, quando praticamente il Silvio é al governo da quindici anni. Mi soffermo invece su tre aspetti: la lotta all'evasione, il federalismo demaniale (o come diavolo hanno deciso di chiamarlo) e le pensioni.

L'invito a lottare contro l'evasione viene da un presidente del consiglio che affermó che se le tasse sono troppo alte allora è morale evaderle. Ora mi viene fuori con l'obbligo di tracciare i movimenti sopra i 5.000€ (ricordiamo che le sue imprese hanno beneficiato di apporti di capitale di miliardi di lire in contanti), facendo credere in questo modo di colpire l'evasione. Silvio, ora ti elenco alcuni degli evasori fiscali che ho incontrato nella mia vita: il cardiologo che con la massima naturalezza mi chiese "100 euro senza ricevuta o 150 con la ricevuta" come se fosse la cosa piú normale del mondo, il datore di lavoro che mi pagava gli straordinari "fuori busta", l'agenzia immobiliare che non voleva il pagamento della commissione con l'assegno perché se no doveva farmi una ricevuta, i padroni di casa che prendevano una parte dell'affitto in nero: tutto questo é evasione fiscale, per cifre molto inferiori ai 5.000€, ma talmente diffusa che se recuperata costituirebbe una cifra spaventosa. Ma quelli che fanno questi magheggi sono anche quelli che votano PDL...

Veniamo ora al federalismo demaniale: si costringono i comuni a tagliare le spese ed in cambio si "regalano" loro proprietá ed immobili del demanio, cioé nostri. Quanto tempo passerá perché questi vengano venduti? O usati come garanzia per qualche prestito che poi non verrá pagato, e messi quindi all'asta? Quanti chilometri di spiaggia diventeranno "magicamente" privati? Quanti boschi e pinete si trasformeranno "magicamente" in zone edificabili? Aspetto solo l'apertura di un McDonalds nel Colosseo, con tanto di "M" lampeggiante sopra l'arco piú alto...

giovedì 20 maggio 2010

Gli statali hanno la faccia come il culo

Dopo la batosta presa dalla Grecia, gli stati dell'Euro hanno capito che, forse, é il caso di diminuire un po' la spesa. Anche l'Italia sta studiando una serie di norme fra le quali, oVVoVe oVVoVe, c'é la proposta di congelare per un certo tempo gli stipendi dei poveri statali. Ed ecco che il Corriere dá voce ad uno di questi poveri derelitti che si lamenta: "Io, statale a 1.400 euro: perché paghiamo sempre noi?".
Questo signore, impiegato statale dal 1987 che guadagna 1400 euro mensili, si sente in diritto di lamentarsi della sua povera condizione: 800 euro al mese se ne vanno per il mutuo, altri 350 per la scuola materna del figlio, e quelli che restano non bastano. Anche se, ammette poi, anche la moglie é un'impiegata statale. Ma guarda un po' che strano.Questo signore e la moglie, per loro stessa ammissione, guadagnano in due 2800 euro al mese per 13 mensilitá.
Non saranno mai licenziati, per nessun motivo che non sia una colpa talmente grave da finire in galera. L'azienda per cui lavorano non ricorrerá mai alla cassa integrazione, non li metterá mai in mobilitá. Non saranno mai licenziati per scarso rendimento, o per sopraggiunte esigenze di riduzione dei costi, o perché il loro reparto é stato delocalizzato in Cina. Tutto questo, dando per scontato che siano nella categoria degli statali onesti, e non di quelli che fanno timbrare i colleghi mentre loro fanno un secondo lavoro in nero, e che ovviamente gudagnano molto di piú alla faccia di chi quel lavoro lo fa seguendo le regole.
Una coppia con un figlio precaria riesce a portarli a casa, 1400 euro. Ma solo se lavorano tutti e due. Il mutuo, di cui lo statale si lamenta tanto, per una coppia di precari é un sogno: o mamma e papá garantiscono il prestito con le pensioni e/o con la casa di proprietá, oppure il direttore della banca gli ride in faccia. L'asilo nido, nemmeno a pensarci: il bambino lo tiene la nonna.
E tutto questo vivendo nell'incubo dei contratti rinnovati ogni tre mesi, della ricattabilitá di un soggetto che non é protetto da nessuno, men che meno dai sindacati, dell'incertezza che ti viene dal non sapere cosa farai domani.E questo tizio, che non chiamo nemmeno per nome, si lamenta che "pagano sempre loro". Una classe di Privilegiati con la P maiuscola, che si lamenta se qualcuno osa mettere in discussione anche il minimo dei loro privilegi. Da buon italiano, ci fa sapere che i problemi sono "ben altri" e bisognerebbe cominciare ad esempio dai parlamentari.É vero, i parlamentari hanno stipendi astronomici, fra annessi e connessi guadagnano 25mila euro al mese. Che moltiplicato per 1000 parlamentari e per 14 mensilitá fanno 350 milioni di euri l'anno. Sono tanti, é vero. Vediamo ora quanti sono i dipendenti pubblici.
Secondo la rivista RIP (che non sta per Riposa In Pace ma per Rivista Impiego Pubblico) sono tre milioni duecento mila. A mille euro netti al mese di media, ovvero duemila lordi, fanno novanta miliardi di euri. Riducendo lo stipendio dei dipendenti pubblici dell'1% si risparimerebbero 900 milioni di euri, quasi tre volte di piú che azzerare lo stipendio di tutti i parlamentari. Non dico che sia giusto, ma é matematica. Quando si fanno i tagli in casa, non sono i dieci euri mensili delle caramelle che vengono tagliati, ma magari i 200 euri di telefonino, o i 300 di sky. Pi, magari, per equitá, si taglieranno anche le caramelle, ma prima vanno tagliate le spese significative.Per quello che fanno, gli statali come categoria guadagnano anche troppo. Licenziandone i 2/3, raddoppiando lo stipendio di quelli che restano ed imponendo loro di allinearsi a criteri di efficienza in linea con il privato, si arriverebbe forse ad avere un rapporto costo/beneficio vantaggioso per il datore di lavoro, cioé per noi.Attualmente, peró, i dipendenti pubblici come categoria sono una massa di parassiti, arroganti, incompetenti, privilegiati e sopravvalutati. Ogni volta che arriviamo allo sportello, magari dopo aver preso ferie, e ci troviamo il cartello "torno subito" perché l'impiegata é andata a fare la spesa; ogni volta che dobbiamo correre da uno sportello all'altro perché ognuno ci dá informazioni diverse sulla stessa pratica per incapacitá o menefreghismo; ogni volta che veniamo trattati con sufficienza o scortesia da un poliziotto o da un impiegato del catasto; ogni volta che aspettiamo tre ore una volante, o tre mesi una visita specialistica; ognuna di queste volte, dovremmo prenderci due minuti per scrivere a questo signore, che si lamenta del perché gli statali sono sempre i primi a pagare.
E se il congelamento dei suoi 1400 euri e di quelli di sua moglie le sembrano una cosa tanto drammatica, provi a licenziarsi e ad andare a lavorare come co.co.co. Sicuramente ce ne sono molti anche alle Finanze, dove lei é impiegato, che fanno se non il suo lavoro di sicuro quello di qualche suo/a collega che sta in malattia otto mesi l'anno, o in maternitá perpetua, o che passa le sue giornate bevendo il caffé e leggendo il giornale. Proponga loro di fare scambio: gli stipendi dei co.co.co non verranno congelati.

lunedì 10 maggio 2010

LucaLuca prepara lo sbarco

Ha accompagnato in hotel due turisti che non riuscivano a trovare un taxi. "E 'sticazzi?", potrebbe essere il sacrosanto commento. Ma quando chi fa ció é LucaLuca Cordero di Montezemolo, e per di piú guidando una Panda, la cosa diventa talmente importante da essere pubblicata dal Corriere.É evidente, per chi conosce LucaLuca (che da solo non si é mai nemmeno allacciato le scarpe), che questo slancio di generositá é a dir poco anomalo. E per lo meno sospetta é la presenza del cronista che ha immediatamente raccolto le impressioni a caldo del figlio di Agnelli... Ops, volevo dire, del presidente della Ferrari. "Cordero", in spagnolo e portoghese, vuol dire agnello, devo aver fatto confusione per questo..."Vede, mi dispiace sentir disprezzare l’Italia. Ma siamo sempre lì. Se ognuno di noi facesse la sua parte e tutti insieme facessimo squadra, questo Paese non avrebbe rivali al mondo", ci fa sapere LucaLuca (se il suo concetto di "squadra" assomiglia a quello che ha per la Ferrari, siamo messi meglio del .....).
Peró la gente ancora crede a questa favoletta, e l'idea di LucaLuca che guida il Paese verso sfolgoranti vittorie, come ha guidato la Ferrari in passato, é qualcosa che colpisce l'immaginazione.Peró occorre costruirsi un'immagine di presidente operaio, che abbiamo giá visto che funziona, un'immagine da "uno de noantri" che, per amore del suo paese, accompagna i poveri turisti americani in hotel, perché in tutta Roma non si trovava un taxi a pagarlo oro.Montezemolo ha un carisma enorme, una simpatia innata ed un modo di fare "alla mano", che sicuramente piacerebbe ad una fetta enorme dell'elettorato PDL e ad una non trascurabile dell'elettorato PD. Incarna l'uomo forte, con una storia di successo, che piace a quelli di destra, ma nello stesso tempo strizza l'occhio a sinistra comportandosi da "uomo del popolo". Sicuramente, molti di quelli che oggi votano Lega, alla prospettiva di avere fra tre anni un Maroni o un Calderoli come primo ministro preferiscono di gran lunga un Montezemolo. E con Montezemolo al governo, anche molti di quelli orientati a sinistra potrebbero tollerare un Nano Trombante al Quirinale, dove potrebbe godersi l'immunitá e raccontare le sue barzellette senza fare troppi danni. E l'elezione a presidente della Repubblica sarebbe l'apice del sogno di megalomania del Nano, il suo gioiello della corona.Ora aspettiamo solo la "discesa in campo" di LucaLuca. Che, secondo me, arriverá entro l'anno prossimo, preceduta da tante "chicche" come questa che lo inquadrano come una persona alla mano e che ama il suo paese alla follia.

giovedì 6 maggio 2010

Timeo danaos et dona ferentes

E così l'Europa tenterà di salvare la Grecia dalla bancarotta. Quella stessa Grecia che, come l'Italia, era entrata nell'Euro per il rotto della cuffia e che, alla fine, non ha retto il passo degli altri e si è trovata a navigare a vista in un oceano di guano.I greci, i fondatori della nostra civiltà... Ora, di fronte all'annuncio del loro governo di tagli drastici e riduzioni praticamente su tutto, scendono in piazza ed incendiano le banche, come se protestare potesse in qualche modo cambiare lo stato delle cose.Questa decisione, secondo me, è molto pericolosa. Se fra qualche mese anche l'Italia, o la Spagna, o l'Irlanda (per citare i paesi messi peggio) dichiarerà il default, cosa farà l'Europa? Ovviamente, dovrà intervenire, perchè è già intervenuta oggi per la Grecia. In sostanza, quello che i greci hanno fatto è stato costruire una casa abusiva, e l'Europa ha avallato il suo comportamento con un bel condono. Un domani, per quale motivo altri paesi non dovrebbero comportarsi allo stesso modo? Tanto, poi, l'Europa elargirà un bel prestito da restituire a babbo morto, e si ricomincerà a sputtanare tutto daccapo.L'Unione Europea è qualcosa di bellissimo: andare da Tarvisio a Villach ed andare da Parma a Reggio Emilia è uguale, si vedono solo i lati della strada le costruzioni abbandonate delle guardie di frontiera. Però l'UE è un'associazione che non ha nessun potere sui suoi membri. Se un domani la Grecia decidesse che, insomma, le misure prese per uscire dalla crisi sono troppo pesanti, e decidesse di ridurle o addirittura di cancellarle, se arrivasse al governo un Berluscopoulos che decide di cancellare tasse ed elargire pensioni e regali agli amici suoi, l'UE non potrebbe fare nulla.Avrebbe potuto lasciare la Grecia nella cacca: chi sbaglia paga. Però questo avrebbe probabilmente danneggiato l'Euro. E così si mette mano al portafogli per aiutare chi, per vari motivi, non si è comportato secondo le aspettative. Oggi è la Grecia, domani potrebbe essere l'Italia, dopodomani il Portogallo. E tanti saluti all'Euro.Se fossi un complottista, vedrei la lunga mano degli USA dietro queste manovre: se c'è qualcuno che non vuole un'Europa forte con un'economia solida sono proprio i nostri cari amici a stelle e strisce. Ma l'idiozia di un governo e di una classe dirigenziale e l'egoismo di un popolo, quello greco, molto simile a noi italiani (ricordate "Mediterraneo"? Italiani, greci: una faccia, una razza!) sono più che sufficienti a spiegare quello che è successo. Non bisognerebbe mai attribuire a complotti quello che si spiega benissimo con l'incompetenza, diceva Napoleone.E così stiamo qui alla finestra, a guardare il primo passo di quello che potrebbe essere il naufragio del sogno dell'Euro e, più avanti, del sogno dell'Europa unita. Ed i nostri giornali si occupano delle dimissioni di Scajola.

martedì 4 maggio 2010

La fiera delle ovvietá

Forse sono io che idealizzo troppo il lavoro del giornalista, o che non capisco appieno il delicato equilibrio che esiste fra la difesa della veritá e la difesa della pagnotta. Forse il problema é mio, che quando un giornalista scrive una sequela di ovvietá da tema delle superiori e le spaccia per articolo lo manderei a zappare.Peró quando leggo un giornale a tiratura nazionale che titola: "Il Papa a Torino: 'Vicino a disoccupati'. E si inginocchia davanti alla Sindone", il mio primo istinto é quello di scrivere al giornalista (che in questo caso, forse per pudore, non si firma) ed invitarlo a considerare una carriera nell'agricoltura.Secondo questo genio della letteratura, il papa cosa dovrebbe dire? Che sta dalla parte dei nostri imprenditori da commedia dell'arte, che buttano in mezzo alla strada la gente per salvare i loro SUV?

La chiesa, almeno a chiacchiere, si deve sempre schierare con i piú deboli. Salvo poi, con i fatti, supportare spesso e volentieri la classe dominante in cambio di soldi e favori, ma questo nelle prediche non si dice.E con la sindone cosa dovrebbe farci, il papa, se non inginocchiarcisi davanti? Per molti é solo un lenzuolo sporco, ma per altri, papa compreso, é l'immagine di Gesú. E quindi é giusto e doveroso per il papa renderle omaggio inginocchiandosi.La notizia sarebbe stata se il papa l'avesse fatta lavare... "Ecco, vedete quanti aloni di sporco, sono secoli che non lavano questo lenzuolo. Ora lo tagliamo in due e ne laviamo metá in acqua calda con un detersivo tradizionale e metá in acqua fredda con Vatixan, il campione contro le macchie...".

Questa sarebbe stata una notizia.Quali altre perle ci ha regalato il nostro Benny il Bimbominkia durante il suo intervento a Torino? Gli amministratori pubblici dovrebbero "rendere la città sempre più umana e vivibile", preti e suore dovrebbero "ri-centrare l'esistenza sull'essenziale del Vangelo", e per finire dovremmo tutti "amarci gli uni gli altri come Dio ci ama".Geniale, non c'é che dire. Monsieur La Palisse non avrebbe potuto fare di meglio. Meritava proprio un articolo.

Patetico

Chi non si ricorda la finale del mondiale USA nel 1994? Affrontavamo il Brasile e riuscimmo ad arrivare ai rigori. Il nostro uomo di punta, il migliore, il Codino D'Oro Roberto Baggio mandò il pallone di un chilometro sopra la traversa. Risultato: il Brasile vinse il suo quarto titolo e noi ripiegammo bandiere e striscioni e tornammo a casa con le pive nel sacco.Ora, a quasi vent'anni di distanza, Roberto Baggio ci svela il mistero: non fu lui ad essere una pippa e a sbagliare un rigore che un quindicenne della Primavera avrebbe segnato, fu il fantasma di Ayrton Senna a mandare il pallone in cielo e far così vincere il suo Brasile.Oltretutto, il buon Baggio ha molto riflettuto sulla cazzata fatta ed ha trovato conforto nella fede buddista, pensando che, siccome il Brasile ha molti più tifosi dell'Italia (visto che oltretutto alcuni italiani, vedi Renzo Bossi, non tifano Italia), il suo errore ha reso felice molta più gente. Ne ho sentite di scuse patetiche, ma poche raggiungevano questi livelli.Mi piacerebbe sapere cosa pensa la fede buddista di Baggio dei duecento milioni di persone, 150 brasiliani e 50 italiani, che quel giorno, chi gridando di gioia chi bestemmiando di rabbia, gli hanno dato del coglione...

lunedì 3 maggio 2010

Scienziati indiani

Immaginate di essere un medico. Immaginate che venga da voi uno sciroccato vecchietto di 82 anni che vi dice che non mangia e non beve da oltre 70 anni. Cosa fareste?Probabilmente, come prima cosa, vi assicurereste che il simpatico vecchietto venisse nutrito, se necessario forzatamente. Come seconda cosa, qualche esamino per appurare Altzheimer, demenza senile, problemi psichiatrici et similia.I medici indiani, invece, cosa fanno? Chiudono il vecchietto demente in una stanza di ospedale, si assicurano che non mangi e non beva nulla e lo studiano, pensando che il suo corpo possieda incredibili segreti.I due professoroni che seguono questo esperimento degno di Mengele, il Professor Anil Gupta e il Dottor Sudhir Shah, pensano che lo studio di quest'uomo eccezionale possa "aiutare a mettere a punto le nostre strategie in caso di calamità naturali, condizioni di eccezionale stress ed esplorazioni extra-terrestri".Dei grandi scienziati, non c'è che dire. Suggerirei anche di provare ad unirgli i pugni sul petto per vedere se si trasforma in Jeeg Robot D'Acciaio.