giovedì 6 maggio 2010

Timeo danaos et dona ferentes

E così l'Europa tenterà di salvare la Grecia dalla bancarotta. Quella stessa Grecia che, come l'Italia, era entrata nell'Euro per il rotto della cuffia e che, alla fine, non ha retto il passo degli altri e si è trovata a navigare a vista in un oceano di guano.I greci, i fondatori della nostra civiltà... Ora, di fronte all'annuncio del loro governo di tagli drastici e riduzioni praticamente su tutto, scendono in piazza ed incendiano le banche, come se protestare potesse in qualche modo cambiare lo stato delle cose.Questa decisione, secondo me, è molto pericolosa. Se fra qualche mese anche l'Italia, o la Spagna, o l'Irlanda (per citare i paesi messi peggio) dichiarerà il default, cosa farà l'Europa? Ovviamente, dovrà intervenire, perchè è già intervenuta oggi per la Grecia. In sostanza, quello che i greci hanno fatto è stato costruire una casa abusiva, e l'Europa ha avallato il suo comportamento con un bel condono. Un domani, per quale motivo altri paesi non dovrebbero comportarsi allo stesso modo? Tanto, poi, l'Europa elargirà un bel prestito da restituire a babbo morto, e si ricomincerà a sputtanare tutto daccapo.L'Unione Europea è qualcosa di bellissimo: andare da Tarvisio a Villach ed andare da Parma a Reggio Emilia è uguale, si vedono solo i lati della strada le costruzioni abbandonate delle guardie di frontiera. Però l'UE è un'associazione che non ha nessun potere sui suoi membri. Se un domani la Grecia decidesse che, insomma, le misure prese per uscire dalla crisi sono troppo pesanti, e decidesse di ridurle o addirittura di cancellarle, se arrivasse al governo un Berluscopoulos che decide di cancellare tasse ed elargire pensioni e regali agli amici suoi, l'UE non potrebbe fare nulla.Avrebbe potuto lasciare la Grecia nella cacca: chi sbaglia paga. Però questo avrebbe probabilmente danneggiato l'Euro. E così si mette mano al portafogli per aiutare chi, per vari motivi, non si è comportato secondo le aspettative. Oggi è la Grecia, domani potrebbe essere l'Italia, dopodomani il Portogallo. E tanti saluti all'Euro.Se fossi un complottista, vedrei la lunga mano degli USA dietro queste manovre: se c'è qualcuno che non vuole un'Europa forte con un'economia solida sono proprio i nostri cari amici a stelle e strisce. Ma l'idiozia di un governo e di una classe dirigenziale e l'egoismo di un popolo, quello greco, molto simile a noi italiani (ricordate "Mediterraneo"? Italiani, greci: una faccia, una razza!) sono più che sufficienti a spiegare quello che è successo. Non bisognerebbe mai attribuire a complotti quello che si spiega benissimo con l'incompetenza, diceva Napoleone.E così stiamo qui alla finestra, a guardare il primo passo di quello che potrebbe essere il naufragio del sogno dell'Euro e, più avanti, del sogno dell'Europa unita. Ed i nostri giornali si occupano delle dimissioni di Scajola.

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