sabato 29 maggio 2010

La bicicletta del compagno Yuri

In tempo di crisi, é giusto che tutti facciano sacrifici. Quando in una famiglia ci sono dei debiti da pagare, si taglia tutto: il parrucchiere e l'estetista della mamma, l'abbonamento a sky del papá, il telefonino della figlia adolescente, perfino i giocattoli dei piccoli, perché la banca a fine mese vuole i suoi soldi, e non chiacchiere.

Papá Silvione e zio Tremonti hanno quindi presentato la lista dei sacrifici e l'elenco dei controlli che la famiglia-Italia dovrá implementare se vuole uscire dalla doppia crisi, prima quella americana e poi quella greca, possibilmente senza fare la fine della Grecia stessa.

Ovviamente, chi ne é colpito, protesta: esattamente come il bambino che non puó avere il gioco nuovo per la Playstation, o la ragazzina che vorrebbe tanto comprare quella suoneria bimbominkiosa col gattino che canta. Ed ovviamente, ognuno addita i veri o presunti vantaggi che gli altri hanno mantenuto, mentre lui, povero, é l'unica vittima designata, é quello che paga sempre per tutti...

Quando peró andiamo a vedere cosa si taglia e a chi, ci accorgiamo che una classe, quella politica, ha ricevuto il classico schiaffetto sulla mano mentre tutti gli altri ricevevano la loro bella pedata sui denti. Riduzioni ridicole, nessun accenno a tagli consistenti o ad abolizione di privilegi, minacce di guerra civile se per caso si "osa" tagliare le inutili province. Proprio come la storiella del compagno Yuri: é giusto dividere fra tutti le fabbriche, le case, le automobili: le biciclette no, peró, perché due biciclette le ho anche io.

Sorvolo sull'incredibile dose di faccia di culo necessaria ad affermare che é tutta colpa della sinistra, quando praticamente il Silvio é al governo da quindici anni. Mi soffermo invece su tre aspetti: la lotta all'evasione, il federalismo demaniale (o come diavolo hanno deciso di chiamarlo) e le pensioni.

L'invito a lottare contro l'evasione viene da un presidente del consiglio che affermó che se le tasse sono troppo alte allora è morale evaderle. Ora mi viene fuori con l'obbligo di tracciare i movimenti sopra i 5.000€ (ricordiamo che le sue imprese hanno beneficiato di apporti di capitale di miliardi di lire in contanti), facendo credere in questo modo di colpire l'evasione. Silvio, ora ti elenco alcuni degli evasori fiscali che ho incontrato nella mia vita: il cardiologo che con la massima naturalezza mi chiese "100 euro senza ricevuta o 150 con la ricevuta" come se fosse la cosa piú normale del mondo, il datore di lavoro che mi pagava gli straordinari "fuori busta", l'agenzia immobiliare che non voleva il pagamento della commissione con l'assegno perché se no doveva farmi una ricevuta, i padroni di casa che prendevano una parte dell'affitto in nero: tutto questo é evasione fiscale, per cifre molto inferiori ai 5.000€, ma talmente diffusa che se recuperata costituirebbe una cifra spaventosa. Ma quelli che fanno questi magheggi sono anche quelli che votano PDL...

Veniamo ora al federalismo demaniale: si costringono i comuni a tagliare le spese ed in cambio si "regalano" loro proprietá ed immobili del demanio, cioé nostri. Quanto tempo passerá perché questi vengano venduti? O usati come garanzia per qualche prestito che poi non verrá pagato, e messi quindi all'asta? Quanti chilometri di spiaggia diventeranno "magicamente" privati? Quanti boschi e pinete si trasformeranno "magicamente" in zone edificabili? Aspetto solo l'apertura di un McDonalds nel Colosseo, con tanto di "M" lampeggiante sopra l'arco piú alto...

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