lunedì 10 gennaio 2011

La storia dei vinti

Mentre esaminavo con attenzione l'unica rivista disponibile, un foglio ad altissimo contenuto culturale chiamato "DiPiù", mi è caduto l'occhio su un articolo a proposito del re Carlo Alberto, ed in particolare su una delle frasi di apertura: "Il 17 Marzo 1861 (...) si concludeva il Risorgimento, il periodo della nostra Storia in cui fu compiuto ogni sforzo politico per liberare il Paese da austriaci, francesi e borboni che dominavano i nostri territori".Non mi aspetto sicuramente che chi legge "DiPiù" possa desiderare analisi storiche particolarmente accurate (l'articolo infatti si intitola "Carlo Alberto amava più le donne del suo regno"), però questa frase è un ottimo esempio di come la storia scritta dai vincitori diventi poi una specie di verità assoluta specialmente in chi non ha la possibilità di approfondire certe tematiche. Anche io, alle scuole elementari, ricordo perfettamente la retorica con cui veniva trattato il Risorgimento.
Oggi che, durante i miei studi successivi e soprattutto per piacere personale, ho approfondito di più lo studio della storia, posso fare alcune affermazioni che invito chiunque a poter confutare e che vanno in "leggera controtendenza" rispetto a quello che ci veniva normalmente insegnato.
1. I Borbone (e non "i borboni" in minuscolo, come vengono normalmente nominati con vago disprezzo) erano una casa regnante legittima proprio come i Savoia. Non "occupavano il nostro Paese", perchè erano loro stessi italiani.

2. Le "guerre di liberazione" di metà Ottocento, comunemente note come Risorgimento, sono in realtà una guerra di espansione effettuata dalla casa di Savoia, con l'aiuto della Francia alla quale (ricordiamolo) sono stati ceduti vasti territori che "avrebbero potuto" essere italiani, come la Savoia stessa, ai danni di altri governanti legittimi. Succede, fa parte del gioco, ma non bisogna chiamare "liberazione" una guerra di espansione: non più di vent'anni fa, anche Saddam diceva che voleva liberare il Kuwait.

3. Se i Borbone, partendo dal Sud, avessero unificato la penisola fino alle Alpi, avrebbero avuto esattamente gli stessi diritti (o mancanza di diritti) che hanno avuto i Savoia a fare il contrario.

4. Ciò che successe dopo la conquista sabauda venne chiamato "la piaga del brigantaggio" e risolto dai Savoia (ed in particolare da quel criminale di Cialdini, a cui ancora oggi sono dedicate delle vie) cannoneggiando i villaggi e fucilando i civili. Se i Savoia avessero perso, i "briganti" si sarebbero chiamati "partigiani" e Cialdini sarebbe stato impiccato.

La storia viene sempre scritta da chi vince: qualche volta sarebbe bello leggere un libro di storia scritto da chi ha perso.

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