martedì 11 novembre 2008

Ora diche una poesie...:-)

La malinconia scatenata dai ricordi dell'adolescenza, mi ha portato a ricercare nella rete, uno dei pochi poeti che adoro, davvero, e che mia fa sciogliere nelle sue parole e nei loro suoni.Sono poesie da leggere sotto le copert, d'inverno, con tè caldo e pasticcini, mentre tutto fuori è buio e freddo, come il tuo cuore in quel momento, bloccato nella reagnatela delle ragioni.
Queste le mie preferite, tra l'altro associata anche ad uno dei miei film preferiti, Le fate ignoranti...'azz, da li ogni poesia di Hikmet mi risuona in mente con la voce di quel belìn di Accorsi! :-(

Ti sei stancata di portare il mio peso
-Nazim Hikmet
Ti sei stancata di portare il mio peso
ti sei stancata delle mie manidei miei occhi
della mia ombra
dei miei tradimentil
e mie parole erano incendi
le mie parole erano pozzi profondi
le mie parole erano stanchezza, noia serale,un giorno improvvisamente
sentirai dentro di teil peso dei miei passi
che si allontanano esitando
quel peso sarà quello più grave.

Il più bello dei mari-Nazim Hikmet
Il più bello dei mariè quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quelloche vorrei dirti di più bello
non te l'ho ancora detto.

Senza nessuna ragione qualcosa si rompe in me-Nazim Hikmet
Senza nessuna ragione qualcosa si rompe in me
e mi chiude la gola
Senza nessuna ragione sobbalzo ad un tratto
lasciando a mezzo lo scritto
senza nessuna ragione nella hall di un albergo
sogno in piedi
senza nessuna ragione l'albero sul marciapiede
mi batte in fronte
senza nessuna ragione un lupo urla alla luna
iroso infelice affamato
senza nessuna ragione le stelle scendono a dondolarsi
sull'altalena del giardino
senza nessuna ragione vedo come sarò nella tomba
senza nessuna ragione nebbia e sole nella mia testa
senza nessuna ragione mi attacco al giorno che inizia
come se non dovesse finire mai piùe ogni volta sei tu
che sali dalle acque.

In questa notte d’autunno -Nazim Hikmet
In questa notte d’autunno sono pieno delle tue parole
parole eterne come il tempo come la materia parole pesanti come la mano scintillanti
come le stelle.
Dalla tua testa dalla tua carne dal tuo cuore
mi sono giunte le tue parole le tue parole cariche di te le tue parole, madre le tue parole,
amore le tue parole, amica
Erano tristi, amare erano allegre, piene di speranza erano coraggiose, eroiche le tue parole
erano uomini.

...miii, che pesantezza sti giorni!!


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1 commento:

AndreA ha detto...

Quella che mi piace di più è la seconda! :-)

Un abbraccio, a presto!! :-)