martedì 13 gennaio 2009

NON ESISTE GUERRA GIUSTA...

...facendo l'ennesima, inutile, superflua premessa che NON SONO RAZZISTA,ribadisco, motivandolo, il pericolo che molte persone del mio tipo possano passare, a causa degli ultimi avvenimenti, da uno stato di latente ma crescente avversione verso le politiche israeliane, ad una viscerale generalizzazione razzista verso gli ebrei.

Qualcuno sostiene che Israele fa bene a fare ciò che sta facendo, NEI MODI in cui lo sta facendo, perchè hamas continua a rompere le palle coi tubi kassam.
Vero: Israele ha il diritto di difendersi, ma nella civiltà occidentale (e nella mia morale personale), esiste un criterio ineludibile, che è quello della proporzionalità fra mezzi d'offesa, e mezzi di reazione. Se uno mi spara con un fucile ad aria compressa, io non posso rispondere con un fucile a pompa, o con un cannone..
Poi, esistono aspetti cronologici, che non possono essere ignorati: Hamas non ha "rotto la tregua": semplicemente, i termini di durata della tregua siglata nel 2006 sono scaduti. Nel frattempo, sono continuate le demolizioni delle case dei sospetti simpatizzanti di hamas, i razzi aria-terra sparati da elicotteri israeliani su cortei di nozze, perchè "forse" c'era un vice-sotto capo di hamas, la sordità di Israele a tutti gli appelli lanciati dal "mondo ragionevole", il mancato rispetto delle risoluzioni ONU, l'innalzamento di muri in calcestruzzo, ostacoli fisici e simbolici al ritrovamento non solo di una qualche normalità di rapporti, ma persino alla possibilità di riaprire un serio discorso sull'argomento.
Difficile trattare con chi esercita solo la politica della sopraffazione.

Non è un caso che durante il periodo della tregua ci siano stati oltre 500 morti palestinesi, e 19 israeliani. Poi, da dieci giorni, i morti palestinesi sono diventati mille (di cui circa cento bambini), quelli israeliani sono diventati venticinque.
Vogliamo ricordarlo? nel sud del Libano il rapporto fra morti ammazzati israeliani ed hezbollah è stato di uno a dieci (come alle Fosse Ardeatine); a Gaza, gli israeliani hanno migliorato le loro performances, portandosi alla ratio di uno a quaranta. Un esercito fra i più potenti del mondo, contro una colonia di straccioni.
Ho sentito da più parti dire che è colpa dei palestinesi di Gaza, che non tarpano, essi stessi, le ali di hamas. Facile a dirsi. Sfugge che i terroristi di hamas non sono TUTTA la popolazione che ha votato per Abu Mazen, ma una minoranza. Minoranza, però, armata, addestrata, nascosta, determinata. Chi dovrebbe combatterla, questa banda? i ragazzi che costituiscono la metà della popolazione di Gaza? le donne? gli sconfitti e minoritari seguaci di Al Fatah?

Ecco cosa scrive "La Stampa" [articolo "La Stampa] , giornale non classificabile come "sovversivo":
[...li esperti calcolano che l'ala militare, denominata brigate Izz-al-Din al Qassam disponga di circa 15.000 combattenti, anche se a questa cifra andrebbe aggiunto il sostegno di quasi tutta la popolazione della Striscia. Piuttosto, le tattiche usate negli ultimi tempi, il ricorso a gallerie sotterranee per i rifornimenti e l'occultamento dei missili nonché la perizia dimostrata dai militanti sul terreno paiono certificare che i guerriglieri hanno ricevuto un nuovo addestramento sull'esempio degli Hezbollah sciiti del Libano. In vent'anni, un movimento che fu registrato in Israele come costola dei Fratelli Musulmani e inizialmente il governo Begin tollerò, incoraggiò quasi in chiave anti-Fatah (allora a condurre i giochi era ancora Yasser Arafat), è cresciuto e si è «incistato» proprio in quei luoghi che sessant'anni di guerre hanno ridotto sempre più a sentine del mondo.
Adesso le organizzazioni islamiche insorgono da tutti gli angoli del globo in difesa di Hamas, nell'intero Occidente si moltiplicano i cortei di protesta, da Beirut risuona perfino l'anatema di Hassan Nasrallah, e gli stragisti rischiano di tramutarsi in campioni dell'Islam...]


Vogliamo ricordarlo? Hamas nasce anche col favore degli USA (non lo dimentichi neanche Obama). Nasce per contrastare il terrorista Yasser Arafat. Qualcuno ricorda ancora l'assedio ad Arafat, condotto da Israele con la piena approvazione di USA e Gran Bretagna? Non ricordo questo per elogiare Hamas. Lo ricordo per sottolineare il fatto che ad Israele non piace NULLA che possa anche lontanamente ostacolare il suo disegno di crescente egemonia nell'area. Non piaceva Arafat, non piacevano e non piacciono le risoluzioni dell'ONU, non piacevano i kamikaze (è giusto e logico), ma non piacevano neanche i ragazzini con le fionde, ai quali spezzavano le braccia, con un grosso sasso, dopo averle poggiate su un ceppo. Ormai, a difesa di questa politica-bidone, che non porta da nessuna parte, sono rimasti solo un gruppo di "giapponesi nella giungla": i governanti israeliani (of course), Fiamma Nierenstein, gli epìgoni di Oriana Fallaci, Berlusconi, Bush, Frattini lo Sciatore, Gasparri il Pappagallo, il neo-ebreo Fini con kippa in testa, e pochi altri.
I cosiddetti arabi moderati (a cominciare dalla Giordania) si stanno rivoltando contro. Le manifestazioni anti-israele in occidente si moltiplicano. Gordon Brown prende le distanze. L'Iran attende fiducioso gli sviluppi. Ogni bambino ammazzato, porta migliaia di moderati occidentali a schierarsi a favore dei palestinesi (si sa, i figli "sò piezze 'e core"). I risultati in termini di politica estera e di immagine internazionale che Israele sta ottenendo sono disastrosi. Quelli militari, se è vero che hanno ammazzato 250 "soldati" di hamas su 15.000, e se è vero che non hanno trovato un solo deposito di razzi kassam, sono nulli. Se riusciranno a far fuori Abu Mazen, consegneranno la protesta palestinese a ben cinque gruppi, a sinistra di Hamas, ben più estremisti (ad iniziare dalla famigerata "jihād islamica"). Ecco, viene il feroce sospetto che, a due mesi dalle elezioni, Israele abbia scatenato questa battaglia "a chi ce l'ha più duro" per fini quasi esclusivamente di politica interna. Cosa fare "dopo" si vedrà. Per ora, sfugge non il senso dell'attacco a hamas, ma i modi.
Che senso ha bombardare una moschea? Gli israeliani sanno benissimo che i razzi kassam sono sottoterra, dove nessuna bomba israeliana può arrivare.
Che senso ha prendere a cannonate un'auto con una famiglia dentro?
Che senso ha sparare su qualunque cosa si muova, incluse le ambulanze che cercano di trasporare migliaia di feriti da Gaza Nord (dove non c'è più un letto in ospedale, una confezione di antibiotici, una garza) verso gli ospedali del Sud?

Se il comportamento dell'esercito israeliano dovesse essere passato al setaccio della convenzione di Ginevra, credo che dovremmo arrivare a delle conclusioni alle quali, per il momento, non vogliamo arrivare. Qualcuno li fermi, prima che la critica diventi razzismo diffuso.

1 commento:

Daniele Passerini ha detto...

Ma nonostante tutto ciò l'opinione pubblica italiana pare in maggioranza pedissequamente filo-israeliana. Qualcuno ancora dubito che tecniche subliminali di lavaggio del cervello e condizionamento siano messe in campo da chi governa l'occidente?