venerdì 3 dicembre 2010

L'esame di itaGliano

Con gli applausi dei leghisti, che per i bambini italiani vogliono i corsi di dialetto e per quelli stranieri i corsi di italiano, é stato varato il regolamento per l'esame di italiano per chi chiede il permesso di soggiorno di lunga durata (quello che una volta si chiamava "carta di soggiorno").

In cosa consiste quest'ultima baggianata? Semplice, lo straniero che vuole richiedere un permesso di lunga durata dovrá prima dimostrare di conoscere le basi della lingua italiana, sostenendo un esame scritto ed orale dove dovrá rispondere a "semplici domande", tipo "come ti chiami", "che lavoro fai", eccetera, equivalenti, si dice nell'articolo, al livello A2 di conoscenza di una lingua straniera.

Inevitabilmente, mi viene da pensare ad immigrati ,che hanno letto Manzoni, Petrarca e D'Annunzio (oltre a Machado de Assis ed Oscar Wilde), che usano perfettamente i congiuntivi e che solo un lieve (e bellissimo) accento puó identificare come "stranieri". Il confronto con buzzurroidi come l'idraulico che é caposezione della Lega , che parla solo dialetto, se deve parlare italiano si impappina e non gli tireresti fuori un congiuntivo nemmeno sotto tortura. E che non ha piú di 70 anni, ne ha meno di 50. A lui niente esame di italiano?

Leggo storie come quella dell'ivoriano che al suo paese era medico ed in Italia faceva il posteggiatore abusivo e le confronto con le storie di vita di mentecatti come Prosperini, quello di "ciapet el camél e turna indré", capace solo di incassare tangenti e vendere armi ai negri che tanto detesta.

E mi viene da pensare: ma tutti questi islamofobi, xenofobi, esterofobi, quelli che vogliono dogane, dazi, barricate, ostacoli, leggi, provvedimenti, per tenere lontano l'odiato "diverso", non avranno sotto sotto paura di scoprire che, magari non tutti, ma qualcuno di quegli "inferiori" é comunque migliore di loro?

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