lunedì 16 febbraio 2009

La vita [e la morte ] è mia

Se mi dicessero che scientificamente, chimicamente, biologicamente o quant'altro, sia possibile riprendersi da una situazione di coma irreversibile o morte celebrare, allora forse lascerei aperta una porta.Finché continueranno a dirmi che l'interruzione volontaria di cure mediche e/o nutritive è da proibirsi perché la volontà ultima sul mio corpo e sulla mia vita è rimessa a un Dio, allora no, allora non ci sto.Non ci sto che la cultura e la credenza di alcuni prevalga su tutti. Non ci sto alle finte lacrime per nascondere insani fanatismi. Non ci sto alle pretese assolutistiche. Non ci sto a lotte ideologiche e strumentalizzate.Non ci sto all'idea che uno stato o, peggio ancora, un'ideologia, decidano al mio posto sulla mia vita.Non ci sto ad una legge sulla vita decisa da una maggioranza che non riconosco e non attraverso uno strumento democratico quale il referendum.Io credo nella vita e nella persona che, nel pieno dei propri poteri e delle proprie facoltà, abbia il dovere e diritto di decidere il proprio destino

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