mercoledì 4 febbraio 2009

SULLA PAROLA



E allora uno studioso disse: Parlaci del Conversare.

E lui rispose dicendo:

Voi parlate quando avete perduto la pace con i vostri pensieri;

E quando non potete più sopportare la solitudine del cuore voi vivete sulle labbra, e il suono vi è di svago e passatempo.

E molte delle vostre parole quasi uccidono il pensiero.

Poiché il pensiero è un uccello leggero che in una gabbia di parole può spiegare le ali, ma non prendere il volo.
Tra voi vi sono quelli che cercano uomini loquaci per timore di restare soli.

Il silenzio della solitudine mette a nudo il loro essere, ed essi vorrebbero fuggirlo.

E vi sono quelli che, senza consapevolezza o prudenza parlano di verità che non comprendono.

E quelli invece che hanno dentro di sé la verità, ma non la esprimono in parole.

Nel loro petto lo spirito dimora in armonico silenzio.
Quando per strada o sulla piazza del mercato incontrate un amico, lasciate che lo spirito vi muova le labbra e vi guidi la lingua.

Lasciate che la voce della vostra voce parli all'orecchio del suo orecchio;

Poiché custodirà nell'anima la verità del vostro cuore come si ricorda il sapore del vino.

Quando il colore è dimenticato e la coppa è perduta.


(Gibran)