martedì 24 giugno 2008

Il muro virtuale, erede del semaforo


La sicurezza stradale nelle metropoli è uno dei
grandi problemi di molte amministrazioni. Il traffico
aumenta, le corsie pure, mentre i marciapiedi si restringono
e le strisce pedonali tendono a sparire. I semafori agli incroci
vengono sempre più spesso ignorati da macchine, autobus e
motorini; molte volte non ci sono o sono poco visibili dai
guidatori e a farne le spese sono spesso i pedoni,
investiti o uccisi d'improvviso. Le difficoltà quotidiane ad
attraversare le «zebre», nei centri storici, così come nelle periferie o in piccole località di provincia, sono
innumerevoli. Una brillante invenzione del designer Hanyoung Lee potrebbe risolvere questo
annoso problema. Si chiama «Virtual Wall», ed è un vero e proprio muro virtuale
semitrasparente che dovrebbe sostituire i classici semafori. Il concetto elaborato è sicuramente
accattivante e all'avanguardia: quando ad un incrocio scatta il rosso si attivano dei laser che in pratica
riproducono e ingrandiscono le sagome di pedoni intenti ad attraversare la strada su
questa barriera virtuale alta tre metri. Tuttavia, il progetto di Lee, che ha avuto grande eco su diversi
blog tecnologici e di design, rimane anch'esso per ora solo virtuale. Anche perché, scrive il sito di
tecnologia Engadget, l'installazione ad ogni incrocio di un simile dispositivo potrebbe avere
costi non trascurabili.

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