venerdì 6 giugno 2008

Vertice FAO: cronaca di un fallimento annunciato


Nonostante le alte parole del Capo di Stato italiano sulla "eccessiva" fiducia nella "mano invisibile del mercato" che (da solo non può risolvere problemi enormi come la fame e la povertà) avrebbero dovuto dare un sussulto di vergogna a chi ascoltava, pare invece che ciò non sia accaduto e che le coscienze siano rimaste assopite: non potrebbe essere altrimenti, d'altronde.

L'intero sistema occidentale è proprio basato sul presupposto dello sfruttamento selvaggio delle risorse dei poveri e favore dei paesi ricchi, o meglio delle oligarchie di questi paesi; non ci sono alternative: o si cambia registro da noi (il che comporterebbe il crollo dell'economia basata su dollaro e petrolio) con un cambio di rotta e di regime di circa 180° o i poveri del pianeta rimarranno tali con l'unica consolazione di un'odio inenarrabile nei nostri confronti che si perpetua di generazione in generazione senza soluzione di continuità alcuna.
Non potrebbe essere altrimenti perchè il punto di non ritorno è passato quando saltarono gli accordi di Bretton Woods negli anni settanta e il treno liberista cominciò a macinare economie su economie di paesi poveri sollazzati da prestiti cui in cambio si chiedeva privatizzazioni, deregulation ecc. che hanno significato solo un proressivo impoverimento: era una spirale di debiti in cui si avvitarono e non ne sono più usciti.
Quando qualcuno dava segno di alzare la testa si ritrovava in una se non tutte, delle seguenti situazioni: colpo di stato e riedizione dello status quo ante; isolamento internazionale che significava ulteriore fame e povertà; crisi economica e sociale infinita e ritorno con la coda fra le gambe in seno a mamma, si fa per dire, Occidente.
C'erano delle eccezioni: l'America latina degli anni 50 e 60. In questi paesi si sperimentarono forme alternative di economia sociale ma gli USA si prodigarono affinchè ciò non fosse esportato nè riuscisse appetibile per altri e difatti nel giro di pochi decenni (e grazie all'appoggio ai colpi di Stato militari da essi appoggiati e finanziati) vi posero brutalmente fine con tutto quello che accaduto dopo in termini di brutale impoverimento di intere società un tempo fiorenti, sane, ecc.
Ma qui siamo già al top: in realtà il delirio della FAO è proprio cominciato quando si pose l'obiettivo di dimezzare i poveri perchè, a poco più di un decennio, essi sono quasi raddoppiati e non poteva essere altrimenti con gli avvoltoi occidentali in giro per il mondo tesi al profitto e al governo pro domo sua del pianeta. E si badi bene che non è più solo un problema extra occidentale ormai: solo in Europa ci sono ben 74 milioni di poveri mentre nei soli USA ammontano a oltre 50 milioni, e, volendo aggiungervi i 60 circa dell'America latina, si arriva ad una cifra spaventosa che oltre le più rosee aspettative, in pratica ci vogliono bistecche enormi sugli occhi per non vedere.
E il fenomeno non accenna a diminuire, anzi si accresce esponenzialmente proprio laddove ci sono più soldi e in teoria più ricchezza: in Occidente. Quindi non vedendo all'orizzonte cambiamenti di sorta si può solo sperare che la gente apra gli occhi e cominci a mettergli i bastoni fra la ruote impedendogli di continuare a depredare impunenemente e senza colpo ferire le proprie ricchezze e il futuro è sempre più un luogo oscuro, di disperazione, di fame e povertà diffusa.

1 commento:

ania67@hotmail.it ha detto...

Ho passato la mia gioventù a studiare ed ipotizzare strutture a basso impatto, ho passato la mia prima eperienza lavorativa a cercare di trasmettere tutto ciò che sapevo e volevo fosse conosciuto. Adesso posso solo dirti che nessuno ti vuole ascoltare se non ha un animo rivolto verso gli altri. Il fallimento del vertice era scontato anche perchè forse i primi a non credervi sono proprio loro, i vertici delle varie associazioni che vivono politicamente lontano dal problema reale.