Questo blog nasce dall'esigenza personale di percorrere un cammino su un sentiero sicuramente lungo ed arduo, per arrivare alla scoperta di noi stessi. Come diceva Lao Tsu "Il cammino lungo mille miglia comincia sempre dal primo passo". Coraggio amici ,chiunque si voglia incamminare sia il benvenuto. Ringrazio tutti anticipatamente e spero di ricevere presto vostre opinioni , suggerimenti o semplicemente un saluto.
martedì 30 settembre 2008
OGGI SONO FURIBONDA....E NON CHIEDETEMI PERCHE'
Shih Ho: Il Morso che Spezza,In questa fase il giusto modo per affrontare la situazione è quello di intervenire in maniera decisa. Non è più il momento di eludere il problema o di evitarlo. Per riequilibrare il tutto occorre ristabilire la giustizia, utilizza ogni mezzo lecito a tua disposizione: la perseveranza ti premierà.
lunedì 29 settembre 2008
RITIRNO ALL'ISOLA DEI NINJATURTLE'S
La cosa bella dei muscoli è la loro onestà. Cioè, quando un minimo li hai, appena molli la presa loro proprio ti voltano le spalle e si dimenticano di te, ma appena li riprendi in considerazione non è che devi proprio ricominciare tutto da capo.. e così, in questi giorni, dopo mesi di astenia, mi guardo e uh, riconosco ancora la curva dei quadricipiti e uh.. posseggo un paio di bicipiti e uh.. eh no vabbè gli addominali diamoci ancora tempo.. :D
Insomma, si torna ai soliti allenamenti massacranti, che siccome io poi puntualmente dilato, non arriva mai il porco momento in cui posso dire di farcela davvero. Questo mese siamo pochi e sostanzialmente io sono l'unica ragazza. No, ce ne sarebbe un'altra. Ma quando oggi mi ha letteralmente sollevata senza batter ciglio almeno di 10 cm, si è tutta infervorata per dei calci e delle prese, e più la prendevo in klinch e più mi diceva di fare ancora più forte, beh.. ho dedotto che, x ora, sono l'unica ragazza. Il resto vecchie conoscenze, ma aumenta il numero dei ninja turtle..
Ci son sti tipetti che tu li vedi tutti secchetti, ma poi scopri che sono un fascio di muscoli scattanti e agili, che la ciccia non è proprio di casa, che agitano pugni in aria e al loro passaggio i capelli, seppur sudati, si alzano dalla fronte. Mi fanno ridere, tutti tronfi e con i visi contratti e ridicoli per via del paradenti, sembrano furetti impazziti per cui si agitano e corrono e scattano, con le spalle rigorosamente torve.
A me non mi filano proprio, quando c'è da mettersi a coppia temono a chi capiterò perché sarà la volta che potranno tirare meno forte e si annoieranno, probabilmente. Però, per fortuna, quando si tratta di prove di resistenza, tipo tenere i pesi in aria, o fare una cosa come 100 swat, non so perché li sento rantolare, ed io invece rimango impassibile e li faccio tutti.
Così.. quando hanno visto che ero l'unica rimasta in piedi con i pesi, un ninja turtle, per la prima volta dopo mesi, mi sorride e mi fa una sorta di occhiolino. E poi quando me ne vado via, sempre un pò prima perché ci impiego mezzora ad asciugarmi i capelli, per la prima volta mi salutano tutti..bah
Invece nello spogliatoio ribecco la tipa, che è anche simpatica, tutta eccitata per sta storia del klinch, 'alle, che lei a full contact non lo faceva e si annoiava, e vuole persino rifarlo di nuovo nello spogliatoio! Che lei faceva anche delle gare, che ha quasi rischiato di rompersi il naso, che allora le gare qui saranno anche più fiche e piripì priripì.. al che io, serafica, con i capelli unti di olio di semi di lino, l'asciugamano con gli orsacchiotti e le ciabatte bagnate me la guardo e le faccio:
"Mh, senti a me sostanzialmente il klinch fa schifo, tutti sudati, appiccicati..calcola che è una mossa che non riusicrai a fare praticamente mai bene e poi.. le gare.. io sostanzialmente vengo in palestra per aver meno rimorsi quando, tra esattamente 20 minuti mi siederò a tavola e mi spazzolerò tutto il ben di dio,compresi dei biscotti alle nocciole che è da stamattina che ho puntato. Per il resto.. non me ne può fregar di meno"..
Se avessi avuto una sigaretta in bocca l'avrei gettata in terra e spenta con le ciocie ancora bagnate..
venerdì 26 settembre 2008
SOLO UNA DONNA
From: guesteffa79, 2 minutes ago
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martedì 23 settembre 2008
PARIGI
- P: Ok
- R: Ah ok, vuoi sapere di che si tratta?
- P: Ah no grazie, non posso non andare a vedere un film, francese, che si chiama Parigi!!
Parigi
di Cedric Kaplish
Una sera qualsiasi, a Parigi, le diverse vite di alcuni personaggi si incrociano. Un gruppo di donne dell’alta borghesia decidono di concludere la loro serata mondana ai mercati generali, alla disperata ricerca delle attenzioni di giovani poco pretenziosi. In un attico di Montmartre Elise (Juliette Binoche) organizza una festa per il fratello Pierre (Romain Duris), che ha da poco scoperto di soffrire di una grave malattia cardiaca; una giovane universitaria incontra i suoi amici ad un bistrot, sotto gli occhi di qualcuno che la osserva a debita distanza, attraverso un vetro opaco. E non molto più lontano, profughi disperati intraprendono il proprio viaggio nella speranza di arrivare, prima o poi, proprio a Parigi. L’ultimo lungometraggio di Klapisch non è un film che si svolge a Parigi o un film semplicemente su Parigi, è un film in cui vite, apparentemente così diverse, si incrociano e si sfiorano sotto l’egida di una tour Eiffel in secondo piano, sotto i tetti e i camini di una città che appare fredda e fagocitante, dove la paura della solitudine è più grande e invalidante della paura di morire. Perché alla morte non ci si può opporre, ma ad una vita sospesa e vissuta al rallentatore sì. Parigi non è più la Ville lumière di un tempo, al suono delle armoniche si sostituisce la splendida colonna sonora in cui spiccano le note di Satie, le persone si sfiorano, si guardano senza osservarsi davvero, si perdono per poi ricontrarsi quasi per caso. Parigi ha gli occhi di un giovane ballerino che non smette di ammirarla sino all’ultimo battito di un cuore malato, di un bambino che ancora si aspetta di vedere apparire babbo natale, di un giovane camerunese che cerca quei posti sinora incontrati solo nei suoi sogni di cartoline da turista, di un rampante architetto e dei suoi progetti futuristici di contro un vecchio professore di storia che nel momento in cui per la prima volta decide di vivere guardando al futuro, cade nella più classici dei cliché innamorandosi di una sua allieva.
Su tutti lo sguardo del regista, che intesse la fitta trama di queste storie comuni, apparentemente così distanti, figlie di una metropoli cosmopolita che si scontra ogni giorno con le problematiche dell’integrazione sociale e culturale, ne trae un puzzle dai colori tenui e grigi, come il cielo che d’inverno opprime i suoi famosi tetti variopinti.
lunedì 22 settembre 2008
AUTUNNO-Se in autunno tu venissi da me
Se in autunno tu venissi da me
caccerei l’estate
un pò sorridente - un pò irritata -
come la massaia scaccia una mosca.
Se potessi rivederti tra un anno
farei tanti gomitoli dei mesi -
li metterei in cassetti separati
per paura che i numeri si confondano.
Se l’attesa fosse soltanto di secoli
li conterei sulla mano
sottraendo finché non mi cadessero
le dita nel paese di Van Dieman.
E se fossi certa che finita questa vita
la mia e la tua continueranno a vivere
getterei la mia come una buccia
e sceglierei con te l’eternità.
Ma ora - incerta sulla durata del tempo -
che ci separa, la cosa m’inquieta,
come l’ape folletto,
che non avverte quando pungerà.
Emily Dickinson (1830-1886)
venerdì 19 settembre 2008
A volte penso che la vita non sia altro che un susseguirsi di attese e finali, la maggior parte dei quali non va mai come sperato. Alla fine l'ombra del vento ha catturato anche me. Quel romanzo che in tutto somiglia ad un vecchio pamphlet pruriginoso da educanda, che ogni volta spulciavo in libreria, e puntualmente mi veniva consigliato dai lettori vicini, che persino la mia estetista ha letto e divorato, ha stregato anche me. L'ho finito in due giorni, eppure non faccio che pensare ai suoi personaggi e alla loro storia di amore e morte. E oggi l'incontro con i miei amici di Barcellona è sembrato un caso assurdo.Tra i miei molteplici vizi e stravizi, l'acquisto dei libri è una costante e una di quelle spese che in economia si chiamano fisse. Ne compro sempre almeno un paio, per non rimanerne sprovvista, ma mai di più, perché poi so che non posso rimanere fuori da una libreria a lungo senza uscirne a mani vuote.
Così ora, che vi auguro una buona giornata ed un buon fine settimana ,penso già a quando stasera andrò a letto con le vergini suicide.. letture felici..ma sai quando quello che leggi lo senti dentro? quando quasi non hai bisogno di leggere le descrizioni degli ambienti perché potresti raccontarli te per prima, ecco.. torno agli abiti da sposa sfilacciati e trasparenti, le gote rosee e carnose come le mie, il caldo e le zanzare. E questa pioggia e questi tuoni sono la migliore colonna sonora che potevo richiedere al Dj.
giovedì 18 settembre 2008
mercoledì 17 settembre 2008
martedì 16 settembre 2008
La fretta
Se stà a fa’ sera e nantra giornata de lavoro se n’é annata;
c’ho l’ossa tutte rotte, la capoccia frastornata.
Cammino senza prescia, tanto, che devo fa’?
Si torno presto a casa me tocca pure sfacchinà!
Sur viale del tramonto me fa l’occhietto er sole,
e dopo na’ giornata a dà i resti a chi li vole,
l’osservo ‘mbambolato, come fosse na’ visione.
Me fermo lì a guardallo, ma chi l’avrà inventato?
E’ bello forte, nun l’avevo mai notato!
Sempre a combatte, sempre appresso a tutti i guai,
splende splende, ma nun m’o godo mai.
E robba che co quell’aria bonacciona e rassicurante,
riescirebbe a fa’ sentì amico ogni viandante.
Stà palla arancione m’ha messo pure arsura, ma, ahò!!
Nun so mica na’ monaca de clausura!
E allora o’ sai che nova c’è ? Io nun c’ho più fretta
e me butto drent’ai meandri de’ na’ fraschetta.
Con le zampe sotto ar tavolino,
e in compagnia de’ n’ber fiasco de vino,
me guardo intorno soddisfatto,
finalmente ho smesso de sbrigamme come un matto!!
E mentre er Cannellino m’arriva ar gargarozzo
Rido cò n’amico e ordino nantro litrozzo.
La vista me se annebbia ma non la mia coscienza
che se mette a riflette sull’umana esistenza:
a che serve stà sempre a core pe’ tutte le raggioni
si so quasi sempre rotture de’ cojoni??
TRILUSSA
lunedì 15 settembre 2008
Jagged little pill
E io non dico che vada data come caramelle, ma se ci sono paesi europei in cui viene data come medicinale da banco, senza nessuna ricetta (giuro che in svezia ero tentata di comprarne un pò da tenere per le emergenze!!!!poi x scaramanzia non l'ho presa!!), un motivo ci sarà.
E ad ogni modo mi fa incazzare che dietro lo sapuracchio medico ci sia solo quello etico e morale, del far sentire inadeguate, sporche, poco di buono ragazze già angosciate pe via dell'incidente occorso. Si, perché gli incidenti posso capitare. Ma poi più leggo che tutto ciò è controlegge, più mi incazzo, affranta che tanto non si cambierà mai, che si accettano comportamenti ignobili, ma questo no, non si può.
E allora ogni volta devi sperare che ti vada bene, o allora devi imbottirti di altri ormoni, o allora l'astinenza?
Io li odio!
mercoledì 10 settembre 2008
Perle di saggezza
Etimologia
ABECEDARIO:Espressione di sollievo di chi si è accorto che c'è anche Dario
ARCIGNO:Istigazione romanesca per colpire l'animale in questione con una sassata
ATTENDIBILE:degno di essere aspettato
AUTUNNO:Istigazione siciliana per colpire il pesce nella tonnara
BASTARDO:mezzo pubblico londinese mai in orario
BASTIGLIA:Compressa extracomunitaria africana
BEONE:Essere il n.1
CADETTO:Cosa? in dialetto romanesco
CARAFFA:
Altro modo romanesco per definire persona ingorda che vuole tutto per sé
CINQUINA:Rappresentazione numerica dello smog
COLLASSO:Piglia tutto (slang dei giocatori di carte)
CERBOTTANA:Cervo femmina di facili costumi
CULINARIA:Associazione Paracadutisti Gay
DANDY:
Numerosi (dialetto avellinese)
DEGENTE:Passabile (dialetto avellinese)
DISSENTERIA:Non sarei d 'accordo (dialetto veneto)
ELMETTO:Lo inserisco (dialetto veneto)
ENCEFALO:Eccitata esclamazione di pescatore romano tirando su la canna e vedendo il pesce
FONDENTE:Nobile dentista tedesco
FREGATA:Unità navale sottratta al nemico
INDOSTANO:'dove li hanno messi?'(gergale)
MELASSA:pessimistica previsione di innamorato napoletano
MESTOLO:Nano di Biancaneve addetto alle cucine
NIENTEPOPODIMENO:Lassativo molto molto potente
OLEANDRO :Modo toscano di apostrofare un amico
OVILE:Il codardo napoletano
PANGRATTATO:Pagnotta ottenuta poco lecitamente
PAPARAZZO:Missile vaticano
PARIGINO:Sembri Luigi (in romanesco)
PREVENUTO:Persona di sesso maschile reduce da eiaculatio precox-
PRELEVARE:Coitus interruptus
QUADRIGLIA:Pesce a quattro pinne; si distingue dalla triglia che ne ha tre
RIMORSO:
Risultato ottenuto concedendo nuova fiducia ad un cane
SCOTCH:
Superalcolico adesivo
SINCERO:
che si duole di essere stato presente (es: si n'c'ero era mejo)
SOMMARIO:Indicativo presente del verbo 'Essere Mario'
TACCHINO:Parte della scarpina
TOPONOMASTICA:Scienza che studia le ragioni per cui il ratto inghiotte il cibo intero
VERDETTO:Cosmetico verde (a differenza del rossetto che e' rosso)
VERMUT:
Grosso lombrico preistorico
martedì 9 settembre 2008
LAPSUS
Tutti i giornali di oggi riportano la notizia del lapsus froidiano , del candidato democratico Obama, il quale avrebbe affermato la sua appartenenza alla religione musulmana...
I lapsus sono quegli errori che commettiamo mentre mettiamo in atto un processo automatico (es guidare, parlare ect)
James Reason nel suo libro Human Error del 1990 ha descritto i diversi tipi di lapsus illustrandoli con esempi della vita quotidiana in cui tutti possiamo riconoscerci.
Proviamo dunque a vedere quali sono:
Errori di cattura. Si verificano quando vogliamo deviare da una routine, ma non prestiamo sufficiente attenzione. Il risultato è quello di venir “catturati” dal processo automatico e impossibilitati a deviare dalla routine stessa.
Lo psicologo William James nel 1890 fornì un esempio di questo lapsus: eseguì automaticamente un comportamento usuale, togliendosi i vestiti del giorno per indossare il pigiama e andare a letto, ma presto realizzò di aver avuto in realtà l’intenzione di cambiare abbigliamento per recarsi a cena fuori!
Omissioni. Se un’attività di routine viene interrotta, alcuni passaggi della routine stessa possono non venire più eseguiti.
Esempio: se si viene distratti mentre ci si sta recando in un’altra stanza per prendere qualcosa (ad es. se squilla il telefono), può succedere di tornare indietro senza aver preso quella certa cosa.
Perseveranze. Dopo che un’attività di routine è stata completata, uno o più passaggi della stessa possono venir ripetuti.
Esempio: se si viene distratti appena dopo aver avviato la macchina, può accadere di girare la chiave dell’accensione un’altra volta.
Errori di descrizione. Consistono nell’attuazione di uno schema comportamentale corretto sull’oggetto sbagliato.
Nel riporre i cibi dopo un pasto, può succedere per esempio di mettere il gelato nella credenza e la zuppa avanzata nel congelatore.
Errori guidati dai dati. L’informazione sensoriale in ingresso arriva a sopraffare la sequenza automatica.
Esempio: avendo l’intenzione di comporre un numero di telefono familiare, se udiamo qualcuno pronunciare ad alta voce un’altra serie di numeri, possiamo finire a comporre questi altri numeri invece delle cifre che avevamo in mente un attimo prima.
Errori di attivazione associativa. Le associazioni consolidate possono innescare una routine automatica errata.
Ad esempio, nell’attesa che qualcuno giunga alla porta, se squilla il telefono, si potrebbe rispondere “entra!”. A me succede qualche volta di dire “Pronto!” …al citofono.
Errori da perdita di attivazione. L’attivazione di una routine può essere insufficiente per arrivare ad una completa esecuzione della stessa.
Capita quando per esempio “sentiamo” di dover andare in una certa stanza per fare qualcosa e poi, arrivati lì, ci chiediamo: “che cosa ci sono venuto a fare?”
E voi? Qualche lapsus da raccontare?
MA PRIMA DI OBAMA:
28 ago 2008 ... 'La compagnia non peserà sulle palle degli italiani', dice il giornalista del TG3 citando Berlusconi sull'Alitalia.
lunedì 8 settembre 2008
SETTEMBRE....
Il post settembrino di oggi è all'insegna del tiriamoci su le maniche e dei propositi per la nuova stagione.
Roma è di nuovo piena.
Oddio, io che l'ho vissuta per buona parte di agosto posso affermare che non si sia mai spopolata del tutto, però è di nuovo piena dei suoi affari, della sua gente e dei suoi ritmi incessanti.
Ancora non ho ritrovato tutti i miei "colleghi virtuali" ma la maggior parte è rientrata. La signora che chiamo "la gattara", ad esempio, è rientrata ieri. Dopo lo stop estivo l'ho vista incollarsi ben due bustone piene di carta igienica, anche altre volte l'ho vista portarla. Poi mi capita di incrociarla in giro,e vorrei tanto fermarla e chiedere che diavolo di lavoro faccia, visto che è troppo in ghingheri ed è troppo tardi al mattino, suppongo, per essere un'addetta alle pulizie.
Son tornati gran parte degli studenti romani che, se già solitamente bighellano nel corso dell'anno, figurarsi in queste settimane che è ancora vacanza per loro. Roma è un brusio continuo, come un disco che si è incantato sulla stessa canzone e non smette di zompare, da un locale all'altro. La sera è caos, danza di luci sovrapposte. La mattina invece la signora dei bagordi notturni, dei tanti amanti infedeli, sonnecchia, rischiarata da una luce giallo ocra che concilierebbe anche il mio, di sonno.
Ho ripreso i miei ritmi, ho salutato di nuovo i miei posti. Molti dei miei amici sono rientrati e si discute sui famosi propositi e gli aperitivi sono bagnati da continui "ma a settembre assolutamente devo/voglio/faccio/farò...".
Se c'è una cosa che sento di aver imparato da questo anno è guardare la realtà in maniera diversa. Se prima la mia vispa immaginazione si creava mondi immaginari e fantasiosi dietro gli sguardi della gente che incrociavo, ora questi mondi vorrei sempre più imprimerli con la luce, dare forme agli angoli bui, ai volti ingrigiti dalla cappa della noia, creare storie vere o irreali, facendo incontrare il possibile e il dato di fatto.
Lavorerò anche su questo, assolutamente questo settembre dovrò, vorrò, farò, proverò..
venerdì 5 settembre 2008
PARADOSSO MATEMATICO
Lo conoscete il giochetto della bottiglia da trenta lire? E' vecchio come il cucco, come il suo nome dimostra... io lo aggiornerò per voi, prima di presentarvelo.
Tre amici al bar ordinano una bottiglia di vino da trenta euro, pagandone dieci ciascuno. Il cameriere torna con la bottiglia e cinque euro di resto, poiché è il compleanno del padrone e in suo onore si fa uno sconto ai clienti. Però cinque non è divisibile per tre, perciò i tre amici si riprendono un euro ciascuno - e così è come se avessero speso nove euro - e danno gli altri due di mancia al ragazzo. Ma poi fanno i conti... e i conti non tornano. Tre per nove ventisette, più due di mancia al ragazzo ventinove: dov'è finito l'altro euro?
giovedì 4 settembre 2008
BENTORNATI!!!!
martedì 2 settembre 2008
MILLION DOLLAR BABY
Ieri sera ho rivisto , ma non mi stanco mai, il bellissimo film di Clint Eastwood "Million Dollar Baby.
il film mostra la trentenne Maggie Fitzgerald (Hilary Swank) irrompere nella vita dell'anziano manager di pugilato Frankie Dunn (Clint Eastwood), un uomo senza illusioni, ma privo di rancori. L'energia vitale della donna riesce a contagiare il riluttante Frankie, visto che la giovane vuole ad ogni costo diventare campionessa di pugilato.
il regista Eastwood ci parla di sentimenti, di coraggio e di paura con un pudore, una grazia e quella pacatezza registica che è di fatto uno stile consolidato. La spietatezza di William Munny, il malinconico cow boy de "Gli spietati", è stata rimossa, Frankie Dunn riflette sul suo passato con amarezza, con ironia, con l'amore paterno per questa giovane creatura.
Ed a questi temi si aggiunge quello forse più inquietante, che riguarda l'eutanasia e che Eastwood affronta con consapevole fermezza.
L'ortodossia della religione viene sfidata senza spocchia, mostrando quanto siano differenti in ogni essere umano i temi della vita e le scelta che da esse derivano. Ed il pugilato, con sequenze magistrali, non è il tema centrale, quanto lo sono quelli riguardanti la crudelta dell'esistenza, la generosità e l'amore ritrovato. E non solo.
Capolavoro del cinema americano,ma soprattutto uno di quei film che toccano il cuore.
Ancora una volta è bello constatare come l'arte in tutte le sue forme, possa arrivare a toccare le corde più profonde dell'anima.
lunedì 1 settembre 2008
INCIDENTE NUCLEARE SILENZIO STAMPA...
Incidente in Belgio, un atomo tira l’altro
di Anna Maria Merlo
Dopo quelli francesi, guasto a un laboratorio a Fleurus «Attenti alle verdure»: l’allarme dopo una settimana
Quando si tratta di nucleare, le reticenze e l’opacità dell’informazione sono di rigore. L’ultimo episodio è successo in Belgio. Ieri, delle auto delle polizia munite di altoparlanti si sono finalmente decise ad informare la popolazione nella cittadina di Fleurus (20mila abitanti), chiedendo di non consumare frutta e verdura coltivata sul luogo, di non bere l’acqua del rubinetto e il latte prodotto nelle fattorie della zona. Queste misure si applicano anche ad altri comuni vicini della regione di Charleroi.
L’incidente aveva però avuto luogo nel fine settimana scorso. In questo caso non si tratta di una centrale nucleare, ma di un laboratorio dell’Istituto dei radioelementi, un’istituzione riconosciuta di utilità pubblica, il secondo produttore mondiale di radioisotopi ad uso medico. Nello scorso fine settimana, il personale aveva constato una fuga di iodio radioattivo e informato in seguito l’Agenzia federale belga del controllo nucleare.
Il borgomastro di Charleroi, Jean-Jacques Viseur, si è detto ieri «sorpreso» e «scontento» di non essere stato informato dei rischi in tempi decenti: «E’ solo per caso che sono venuto a sapere che alcuni comuni del circondario di Charleroi erano anch’essi implicati dai consigli dati agli abitanti, di non consumare i prodotti degli orti». Il sindaco si inquieta: «Nessuno si è preso la briga di avvertirmi. Se non viene rispettato l’obbligo di informare il sindaco della città, cosa succederà in caso di una vera catastrofe?»
Gli ecologisti accusano il governo e l’Istituto dei radioelementi di aver avuto una reazione troppo lenta. L’Agenzia federale belga per il controllo nucleare ha classificato l’incidente al livello tre su una scala di sette. Si tratta del più grave incidente nucleare avvenuto in Belgio negli ultimi anni. Inizialmente, era stato presentato come inoffensivo per la popolazione. «La popolazione è inquieta - afferma il borgomastro di Fleurus, Jean-Luc Borremans - è normale, il nucleare fa paura, ma io ho fiducia nei professionisti del settore che mi dicono che la situazione è senza pericolo» e che la proibizione di consumare frutta, verdura, latte e acqua «è una semplice misura di prevenzione». Ma il borgomastro si è comunque informato presso le autorità se era il caso di distribuire ai suoi cittadini le capsule di iodio previste in caso di inquinamento nucleare. «Per il momento, non è il caso» ha detto, rassicurato.
La produzione dell’Istituto dei radioelementi è stata però sospesa da martedì scorso. Il borgomastro sottolinea che così si corre il rischio di privare di medicine alcuni malati di cancro: «Si tratta di un’impresa che ha un ruolo umanitario non trascurabile. Bisogna mantenere la testa fredda». Dell’incidente sono stati informati tutti i paesi del’Unione europea, oltre alla Croazia e alla Svizzera, che fanno parte del dispositivo Ecurie (acronimo di European Community Urgent Radiological Information Exchange).
La dinamica del caso belga ricorda quella dei recenti incidenti nucleari avvenuti in Francia all’inizio di luglio. A Tricastin prima, a a Romans-sur-Isère poi, le autorità hanno prima cercato di passare sotto silenzio la fuga radioattiva, poi hanno minimizzato la portata degli incidenti. In Francia, gli incidenti riguardavano delle centrali nucleari. A Tricastin, l’Autorità francese per la sicurezza nucleare (Asn) aveva chiesto la sospensione dell’attività solo dopo alcuni giorni di polemica crescente, dopo che si era verificata una fuga di 75 chilogrammi di uranio. L’azienda aveva già dato l’allarme con 12 ore di ritardo e prima che la popolazione venisse informata dell’incidente è passato altro tempo. Poi è stato detto che si trattava di un incidente minore, di livello uno. Ma in seguito si è scoperto che sul sito c’erano anche scorie di origine militare, che da trent’anni venivano accumulate senza precauzioni.
A Romans-sur-Isère la fuga era dovuto alla rottura di una canalizzazione che collega un laboratorio di produzione del combustibile nucleare con la stazione di ritrattamento. «Nessun impatto sull’ambiente, le quantità di uranio sono molto deboli», aveva rassicurato l’Asn, ma il ministero dell’ambiente ha dovuto prevedere analisi sulla radioattività intorno a tutte le 58 centrali nucleari francesi. Tricastin e Romans-sur-Isère sono due siti di filiali di Areva, l’ex Gogedim, il gigante al vertice del programma di esportazione del nucleare portato avanti da Sarkozy, che non perde occasione per propagandare «l’energia del futuro», che ha già venduto un po’ dappertutto, dalla Libia alla Cina, dai paesi del Golfo al Sudafrica. Gli ecologisti accusano le autorità di mancare di trasparenza: «L’informazione è stata tenuta sotto stretto controllo dall’Asn - denuncia France, Nature, Environnement - la politica ha perso il controllo del nucleare».