giovedì 15 maggio 2008

EFFETTI DELLA GLOBALIZZAZIONE...

Chi non ha mai detto, o pensato: "Ad avere un negozio di pompe funebri non si resterà mai senza lavoro: l'unica certezza nella vita è la morte".
Ecco, forse non va proprio così, perchè oggigiorno c'è globalizzazione pure sulla morte...(brutto pensare che finchè eri in vita trovavi in giro gente vestita come te, perchè andavate a fare shopping nello stesso megastore, e che pure il giorno del funerale avevi una bara come tutti gli altri, perchè le famiglie si sono rivolte alla stessa agenzia mortuaria. Ci vuole un po' di varietà!)
Il negozio con l'insegna verde e le scritte gialle,proprio dietro l'angolo di casa mia, quello che non aveva mai le serrande abbassate, nè di giorno, nè di notte; quello che forse è stato il primo negozio di pompe funebri che io abbia visto...ecco, proprio quel negozio ora ha le insegne coperte con un lenzuolo bianco.

"Ci ha serenamente lasciati il negozio di pompe funebri all'angolo. I parenti ringraziano per la partecipazione al loro dolore."

Penso che sia triste davvero dover essere sempre di più inglobati nei grandi centri commerciali, nelle catene di negozi in franchising, in questi luoghi che spersonalizzano anche la personalità più eccentrica ed orgogliosa. Pure per morire ora devo andare in un ufficio al terzo piano di un edificio super lusso tutto dedito alle pompe funebri, andare da chi ha i soldi (i miei) per fare le pubblicità, pubblicità che mi sogguardano ai lati delle strade, che recitano frasi di falso cordoglio...che quelli sono solo contenti quando qualcuno schiatta, ovvio!

Così ho deciso che il negozietto sotto casa sarà più caro, ma mi sta più simpatico! La libreria sarà scomoda da raggiungere e non mi darà la carta di fidelizzazione, ma almeno sarò certa che il commesso-proprietario (che forse guadagna appena il necessario per sopravvivere) sa che cos'è un libro (non come le commesse sempre incazzuse dei centri commerciali). Se compro le fragole dal fruttivendolo e fanno schifo glielo posso dire e magari la volta dopo mi farà uno sconto, ma se faccio le mie rimostranze al supermercato di turno o mando una lettera alla sede, che sta a Roma, oppure fatti miei che non ho scelto bene il prodotto! E comprare il giornale dal giornalaio è molto più naif che prenderlo tra gli scaffali del GS.
Potrei continuare, ma insomma, ci siamo capiti!

2 commenti:

daniela ha detto...

Sono d'accordissimo su tutto. Io però ho una strana sindrome: quando sto male dentro, devo andare al supermercato, perchè mi sento meno riconoscibile che nel negozietto vicino. E in certi momenti, come la Mafalda del tuo post precedente, mordo eccome anch'io!

ania67@hotmail.it ha detto...

Più che globalizzazione direi che questa sorta di anomale liberelizzazioni che tutti vogliono sembra aiutino solo i grandi gruppi e uccidano il salumiere sotto casa.

PS: hai un premio da ritirare. Passa a trovarmi.