martedì 16 dicembre 2008

Ho sempre pensato , che almeno su di me, il cibo ed in particolare cucinare avesse un effetto simile a quello che viene descritto nella pratica della meditazione.
Oggi Roberta Schira una psicologa, che scoperto di non voler fare l'insegnate di lettere, si è dedicata a tutto ciò che ruota intorno alla mondo del cibo e alla cultura legata all'alimentazione, ha pubblicato un libro che si intitola "Cucinoterapia".
Odiato o amato, preparato con cura o consumato al volo, il cibo è sempre in cima ai nostri pensieri, anche quando non vogliamo. Lo sa bene chi, in un momento d'ansia, si ingozza di salatini e patatine; o chi, per lenire un dispiacere, divora un panettone intero. Ma il cibo è molto più che la valvola di sfogo delle nostre tensioni: il cibo è nutrimento e vita, è cura e attenzione, è socialità e comunicazione. Cucinare diventa quindi un atto profondamente creativo, giocoso, rassicurante, in cui ogni fase della realizzazione di una ricetta diventa un momento prezioso, da godere da soli o condividere con gli altri: preparare gli ingredienti, manipolare la materia, attendere la cottura, assaggiare. Fino al momento più bello e più atteso, quello del convivio. Con Cucinoterapia, la psicologa del gusto Roberta Schira ci accompagna dietro ai fornelli in un viaggio che, passando attraverso la psicologia e le abitudini, dall'infanzia alla vecchiaia, svela i pregi e i benefici del cucinare e offre meravigliose 'ricette', golose e salutari per la mente, il cuore e il palato.
BUON APPETITO A TUTTI!!!

mercoledì 10 dicembre 2008

DEDICATA AD UN AMICO


When youre down and troubled

And you need a helping hand

And nothing, who a nothing is going right.

Close your eyes and think of me

And soon I will be there

To brighten up even your darkest nights.

You just call out my name,

And you know whereever I am

Ill come running, oh yeah baby

To see you again.

Winter, spring, summer, or fall,

All you have to do is call

And Ill be there, yeah, yeah, yeah.

Youve got a friend.

If the sky above you

Should turn dark and full of clouds

And that old north wind should begin to blow

Keep your head together and call my name out loud

And soon I will be knocking upon your door.

You just call out my name and you know where ever I am

I ll come running to see you again.

Winter, spring, summer or fall

All you got to do is call

And Ill be there, yeah, yeah, yeah.

Hey, aint it good to know that youve got a friend?

People can be so cold.

Theyll hurt you and desert you.

Well they ll take your soul if you let them.

Oh yeah, but dont you let them.

You just call out my name and you know wherever

I amIll come running to see you again.

Oh babe, dont you know that,

Winter spring summer or fall,

Hey now, all youve got to do is call.

Lord, Ill be there, yes I will.

Youve got a friend.

Youve got a friend.

Aint it good to know youve got a friend.

Aint it good to know youve got a friend.

Youve got a friend.

venerdì 5 dicembre 2008

Dubbi...


Un dubbio...
...mi affligge notte tempo, ogni giorno, ogni mattina, ogni sera, sempre. Anche se oramai ho iniziato a conviverci.
Attraversare o no quando il semaforo diventa giallo?Perché solitamente a me accade così:
1. arrivo al semaforo che ha il pedone giallo. Vado di fretta magari e faccio x attraversare a ritmo serrato. Ovviamente da lì a breve diventa rosso, così devo inizare a correre, tra gli insulti di chi ha l'accortezza di aspettare, e le gincane tra chi invece ha più fretta di me e mi calpesterebbe molto volentieri. Il peggio è magari quando ho i tacchi, che mi tocca correre quasi in punta di piedi perché co sti san pietrini bastardi il rocchetto mi rimane incastrato e, una volta, son rimasta come Cenerentola. Per non parlare di quando piove: puntualmente il mio ombrello cingalese da 2 euro nella corsa inizia ad impennarsi verso l'alto e ad intraprendere una battaglia impari con il vento. Se poi siamo in autunno o in clima elettorale, in terra si pattina che una meraviglia. E giù storte, inciampi, cui prontamente rispondo con un "ops" circospetto, per vedere se qualcuno magari dietro ride di me. Per non parlare delle gonne...e di quando son arrivata a scuola tutta sgarrupata perché nella corsa x non venire schiacciata, sono inciampata su un radicione di pino, altro nemico giurato dei romani.
2. dato il di cui sopra, e di cui a volte mi ricordo, mi capita, specie se arrivo al semaforo a giallo già conclamato, e magari no conosco la durata del semaforo, di fermarmi. Tra la la tra la la, facciamo le vaghe, che non siamo imbecilli ferme al semaforo, con tutti gli autisti girati a 180 gradi domandandosi se io sia daltonica. E magari col camionista di turno che ti lancia dal finestrino poesie quali "a bbella" "a bbona" "a bionna" "a amore mio"... No no, oggi non mi fregate mica, non ho voglia di correre e rischiare la vita.
Tra la la, tra la la...guarda se stronzo scatta, a quest'ora stavo già a casa. Caz**, ma questo a via delle milizie è quello che dura na cifra, vabbè ho deciso...ATTRAVERSO...BIIPP, BEE, POPI POPI, BIII, NINO NINO NINO (un ambulanza o una volante coatta di mezzo c'è sempre), PEPE PEPE"Aho, a deficiente, è rosso!!! comprate l'occhiali si nun ce vedi!!!!ma guarda tu si che robba!!
"Credo che questo dubbio me lo porterò nella tomba "

martedì 2 dicembre 2008

Sgravi Piu’ Difficili Per Chi Risparmia Energia

Dal 30 novembre sara’ piu’ difficile ottenere gli sgravi fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici previsti dalla legge 296 del 2006. Con l’entrata in vigore del decreto anti-crisi del governo, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, diventa molto piu’ complesso l’iter per avere accesso alle detrazioni Irpef e Ires del 55% delle spese sostenute, ad esempio, per installare un pannello solare o sostituire un impianto di climatizzazione o cambiare gli infissi alle finestre.
Il decreto prevede infatti che per le spese sostenute dopo il 31 dicembre 2007, i contribuenti debbano inviare, esclusivamente in via telematica, all’Agenzia delle entrate, “un’apposita istanza per consentire il monitoraggio della spesa e la verifica del rispetto dei limiti di spesa complessivi”. L’Agenzia delle entrate esamina le domande secondo l’ordine cronologico di invio e comunica entro 30 giorni l’esito della verifica agli interessati. Decorsi i 30 giorni senza esplicita comunicazione di accoglimento “l’assenso si intende non fornito” e il cittadino non potra’ usufruire della detrazione. Per le spese sostenute nel 2008, in caso di mancato invio della domanda o di diniego da parte dell’Agenzia delle entrate, l’interessato potra’ comunque usufruire di una detrazione dall’imposta lorda pari al 36% delle spese sostenute fino ad un massimo di 48.000 euro da ripartire in 10 rate annuali .

venerdì 28 novembre 2008

Filastrocca post moderna


Con sta pioggia e co sto vento, perché stare al coperto?
Meglio fasselo passare e un servizio regalare.
Dicono Chaplin e lo zozzone,
una giornata senza un sorriso è una giornata sprecata, persa un’occasione.
Io non posso che concordare, e una risata provare a farvi fare.
Udite udite signori e signore, questa è Roma, non è finzione.
Questo è il centodiciotto, e speriam non ci scappi il botto.
Ma la notte non è tale senza botti e pjate a male,
tra risate e lenzuolini, non ci salva dai deliri.
Qui c'è Ciccio e non c'è Grissom, ce sto io e raccomndati pure a dio.

martedì 25 novembre 2008

LATITANTE...

Lo so..ultimamente sono latitante e me ne dispiace.
Non so perché ma ultimamente la fine degli anni per me diventa sempre rocambolesca, intensa, e pare che il "destino" di un mio anno intero vada a decidersi tutto nelle ultime settimane.
Così la mia attività cerebrale di questi tempi va accelerandosi in maniera inversamente proporzionale a quella corporea, che invece braiderebbe e se ne starebbe quotidianamente riversa e aggomitolata sotto strati e strati di pimuoni piumosi e morbidi.Periodo strano, mi sento un pò un cubo di Rubrik, un quadro che non riesce mai troppo bene, un puzzle cui manca sempre un pezzettino, uno di quei barattolini con i disegni di sabbia che se li muovi un pò rischi di rovinare tutto irreversibilmente.
Un anno che si profilava piuttosto passabile sotto molti punti di vista, il così detto anno di transizione post Pezza volge con una novità inaspettata ma bellissima, che ha messo però in moto alcuni pensieri perché laddove si muove qualcosa in un campo che per un pò avevo dato per "perso", questo potrebbe far sperare anche in altri cambiamenti di "vita" forse troppo a lungo posticipati o (mai) troppo tardi scoperti dentro di me.

martedì 18 novembre 2008

Che...

...due palle oggi! Tempo grigio, freddo che sta per arrivare o, per alcuni, è già arrivato.
A farmi compagnia è la rete, ma l'accumulo di informazioni in realtà poco necessarie o volute, non alleggerisce la noia e la sensazione di sprecare del tempo altrimenti spendibile e godibile in altro.
A volte ho la sensazione di stare chiusa in una gabbia, con grate enormi da cui filtra molta luce, mi son infilata la chiave nella tasca sbagliata, quella bucata, e l'ho smarrita in un piccolo raggio di terra,ma più la cerco, più non la trovo, più questo raggio cresce e lo sguardo non è più sufficiente ad abbracciarlo. Perché mi volto così spesso dalla parte sbagliata?

lunedì 17 novembre 2008


CLAMOROSO: BRUNETTA DA VERO PADANO DI SINISTRA SI E' INFILTRATO NELLE DESTRE PER FAR AUMENTARE I FANNULLONI ANCHE IN QUELL'AREA.

DOPO CHE AVEVANO SCOPERTO CHE AL PARLAMENTO EUROPEO AVEVA FATTO PIU' DEL 50% DI ASSENZE , DA VERO SOCIALISTA SI SACRIFICA, COME FECE PERTINI NELLE CARCERI FASCISTE. PER NON FAR AUMENTARE LA PERCENTUALE DI FANNULLONI DI SINISTRA E' PASSATO ALLE DESTRE, COSI' DA POTER DIRE CHE ANCHE I NEMICI POLITICI HANNO FANNULLONI NELLE LORO FILE.

venerdì 14 novembre 2008

BARZA DEL VENERDI'

Un paracadutista, un poliziotto ed un carabiniere per
vedere chi di loro è il più coraggioso e in gamba decidono di fare una gara:
dovranno buttarsi dal tetto di un palazzo di dieci piani, entrare subito dopo nella gabbia di un
leone per pettinargli la criniera ed infine fare l'amore con una vecchia di 80 anni.

Il paracadutista si butta dal palazzo, atterra senza problemi, entra nella gabbia
dove svogliatamente il leone sbadiglia, lo pettina velocemente ed esce, vede la vecchia e dice:
'No, tutto quello che volete ma questo proprio no!!!'

Il poliziotto a sua volta si butta dal palazzo, atterra un po' malfermo ed entra
nella gabbia del leone che vedendolo,abbozza un ruggito.
Il poliziotto supervelocemente gli da una pettinata, esce vede la vecchia e dice:
'No, tutto quello che volete ma questo proprio no!!!'

Tocca al carabiniere che si butta dal palazzo, atterra non si sa come e poi s'infila nella gabbia.
Il leone ruggisce ed incomincia a lottare con il carabiniere, non si capisce cosa stia succedendo
e gli amici sono terrorizzati.
Finalmente il carabiniere esce sanguinante, con i vestiti sbrindellati e dice:
"Dov'è la vecchia da pettinare??

martedì 11 novembre 2008

Relazioni serie

"In fondo sono quarantatrè anni che vivo con me e non è cosa da poco...è una relazione seria!"

Federica Bosco
Mi piaci da morire

Ora diche una poesie...:-)

La malinconia scatenata dai ricordi dell'adolescenza, mi ha portato a ricercare nella rete, uno dei pochi poeti che adoro, davvero, e che mia fa sciogliere nelle sue parole e nei loro suoni.Sono poesie da leggere sotto le copert, d'inverno, con tè caldo e pasticcini, mentre tutto fuori è buio e freddo, come il tuo cuore in quel momento, bloccato nella reagnatela delle ragioni.
Queste le mie preferite, tra l'altro associata anche ad uno dei miei film preferiti, Le fate ignoranti...'azz, da li ogni poesia di Hikmet mi risuona in mente con la voce di quel belìn di Accorsi! :-(

Ti sei stancata di portare il mio peso
-Nazim Hikmet
Ti sei stancata di portare il mio peso
ti sei stancata delle mie manidei miei occhi
della mia ombra
dei miei tradimentil
e mie parole erano incendi
le mie parole erano pozzi profondi
le mie parole erano stanchezza, noia serale,un giorno improvvisamente
sentirai dentro di teil peso dei miei passi
che si allontanano esitando
quel peso sarà quello più grave.

Il più bello dei mari-Nazim Hikmet
Il più bello dei mariè quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quelloche vorrei dirti di più bello
non te l'ho ancora detto.

Senza nessuna ragione qualcosa si rompe in me-Nazim Hikmet
Senza nessuna ragione qualcosa si rompe in me
e mi chiude la gola
Senza nessuna ragione sobbalzo ad un tratto
lasciando a mezzo lo scritto
senza nessuna ragione nella hall di un albergo
sogno in piedi
senza nessuna ragione l'albero sul marciapiede
mi batte in fronte
senza nessuna ragione un lupo urla alla luna
iroso infelice affamato
senza nessuna ragione le stelle scendono a dondolarsi
sull'altalena del giardino
senza nessuna ragione vedo come sarò nella tomba
senza nessuna ragione nebbia e sole nella mia testa
senza nessuna ragione mi attacco al giorno che inizia
come se non dovesse finire mai piùe ogni volta sei tu
che sali dalle acque.

In questa notte d’autunno -Nazim Hikmet
In questa notte d’autunno sono pieno delle tue parole
parole eterne come il tempo come la materia parole pesanti come la mano scintillanti
come le stelle.
Dalla tua testa dalla tua carne dal tuo cuore
mi sono giunte le tue parole le tue parole cariche di te le tue parole, madre le tue parole,
amore le tue parole, amica
Erano tristi, amare erano allegre, piene di speranza erano coraggiose, eroiche le tue parole
erano uomini.

...miii, che pesantezza sti giorni!!


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venerdì 7 novembre 2008


Enzo Biagi (Pianaccio di Lizzano, 9 agosto 1920 � Milano, 6 novembre 2007)

da Riflessioni su un dovere, Corriere della sera, 9 aprile 2006, p. 1

Sto dall'altra parte, quella che simpaticamente il premier ha definito �coglioni�.
Credo che tutti i giovani, figli di ricchi o di poveri, debbano avere gli stessi diritti allo studio e uguali possibilit� nell'affrontare la vita;
Credo nella magistratura, nella sua indipendenza, e che tutti possano difendersi qualunque sia il conto in banca, quindi non credo alle trame; credo nella libert� di espressione, cio� giornali e televisioni liberi di criticare il potere;
Credo che non debbano esserci prevaricazioni n� leggi ad personam, per s� familiari o amici;
Credo che la pace debba sempre vincere sulla guerra; infine credo che non si debbano imbarcare fascisti e neonazisti per un pugno di voti.
Non mi fido di chi ha avuto cinque anni e li ha spesi male. E non ho mai sopportato quelli che fanno promesse e non le mantengono.

mercoledì 5 novembre 2008

Because change happened


Ieri sono successe due cose incredibili, una piuttosto prevedibile, l'altra un pò meno.
La prima è che l'America ha eletto il suo Presidente, e davvero onore e complimenti a Barack e al popolo americano, che dopo 8 anni, finalmente ha coraggiosamente scelto il famoso cambiamento che mi auguro l'aiuti a renderla un paese migliore e meno guerrafondaia.
Per la prima volta mi trovo ad invidiare gli americani che, anche se ancora non si sa come andrà, possono almeno non vergognarsi del proprio presidente.

La seconda è che finalmente la Roma ha vinto e, di questi periodi, era davvero imprevedibile!

martedì 4 novembre 2008

Classici discorsi...

...quando si � in ascensore con degli sconosciuti o vicini di palazzo che proprio non reggi, specie se l'ascensore � di quelli piccoli da tre, quindi non ti permette neanche di fare il vago e allungare lo sguardo sui numeri kone o osram che ormai conosci a memoria. Quando si � in fila alla posta o in banca, quando si � in una affollata sala di attesa di un pronto soccorso, quando si � soli davanti ad un barista annoiato che ti serve il caff� quando sei sotto le cartine per le meches di un parrucchiere ed hai gi� divorato avidamente tutti i giornali di gossip, quando sei intirizzo, come me, fermo da mezzora ad attendere un autobus e senti imbarazzanti occhi puntati addosso...."...Brrr, che freddo eh, � proprio arrivato l'inverno eh?""beh, del resto...siamo quasi a dicembre...""eh si, per� si gela davvero eh, l'anno scorso mica era cos� no no" "...ehh signor� se stamo sempre a lament�...e quanno fa callo (caldo) quanto fa callo e volemo er freddo, e quando fa freddo quanto fa freddo e volemo er callo, e ogni inverno ce pare sempre che fa pi� freddo e ogni estate che � sempre quella pi� calla...la realt� � che se stamo sempre a lament� si uno chavesse artro da fa de pi� importante ne sta vita che lamentasse, nun sentiremmo n� freddo n� callo, no signor�?"
... eh b�...come dargli torto...saggezza popolare...

venerdì 31 ottobre 2008

Dolcetto o scherzetto


Trick ore treat,
smell my feet
give me somenthing good to eat
Non too big , non too small
Just the size of montreal.

lunedì 27 ottobre 2008

Allergie


Alla fine sabato alla manifestazione sono andata e, diavolo, c'era davvero tantissima gente, da ogni parte di Italia.
Sono stata sommersa da valanghe di fotografi incazzosi perché era stato fatto un cordone di sicurezza per far passare i personaggi "di spicco". Non ho ancora controllato, ma credo ci siano in giro foto mie con una faccia spaesata e spaventata che li guarda di sottecchi.
Sola soletta, lungo il corteo, stordita da un caldo ancora asfissiante e umido e da un panino killer, sono stata colta da fitte e sudori freddi, che mi hanno portato quasi a collassare nella tenda dei miei colleghi di CRI in servizio. Tornata a casa ho vomitato e sono stata meglio.
Il cinico mi ha detto:
"Ma non ti avrà fatto allergia la manifestazione? Non starai diventando Berlusconiana?"

E intanto sto maledetto virus intestinale non passa manco per il kaiser.. e ho bradipato tutta la domenica con un senso di nausea e straneamento.

Acido, profondo senso di acido...

giovedì 23 ottobre 2008

Un mondo nuovo

E' meglio una delusione vera di una gioia finta
Ma quando la delusione cresce la pressione aumenta
Sarà che la pioggia batte forte sulla mia finestra
Sarà che alla fine della notte mi chiedo cosa resta
Però poi arrivi tu ti siedi dove vuoi e butti giù La mia malinconia di vivere e tutto sembra già Possibile per me
Preso dentro al buio che avanza Vieni tu a dare luce al mio giorno
Trascinato sotto dall'onda Ho rincorso il mondo nuovo La tua mano tesa mi è apparsa
E adesso sto risalendo
Per favore non fermarti ora


NeffaUn mondo nuovo

lunedì 20 ottobre 2008

Memorandum


Ecco, lo so che l'ho sempre menata con Feltrinelli etc etc.. ma a me sta storia che Rinascita chiude mi ha messo una tristezza assurda, enorme. Sarà che in generale per me ogni libreria che chiude è una botta al cuore, ma questa ancor di più. Non so.. mi sambra che si vada sempre più giù, a picco.. E il fatto che al posto suo ci vada il Riformista non mi consola affatto..Sono triste..
PS: A breve torno.. promesso! ;)

giovedì 16 ottobre 2008

VOYAGER-PROFEZIA MAYA


C'è una cosa che bisogna comprendere sul perchè la profezia dei Maya sulla data del 2012 sia così clamorosamente esplosa, in questo periodo, nel mondo intero.

I Maya avevano una vera ossessione per il tempo. L'intero territorio dei Maya, con le sue centinaia di città di pietra può essere classificato come un enorme monumento in stretta relazione con il tempo. Sulle mura che cingevano i campi per il gioco della palla, sui templi, sugli architravi, sui pannelli scolpiti e addirittura sulle conchiglie, sulla giada - usata in grande abbondanza - i Maya per un periodo che abbraccia circa 1000 anni, incisero le relative date non appena arrivavano alla conclusione dell'opera, o la incisero per celebrare qualche avvenimento del passato.

Un erudito ha perfino trovato un'iscrizione Maya che risale per novanta milioni di anni nel passato.

Ma perchè i Maya avevano questa ossessiva preoccupazione per il tempo ?

Perchè - è questa la risposta più semplice - i Maya erano convinti che il tempo fosse ciclico. E che la stessa influenza e le stesse conseguenze si ripetessero in ogni determinato periodo nella storia.

Fu proprio Diego de Landa - il primo e più esauriente occidentale a venire a contatto e a studiare approfonditamente la cultura maya - a scrivere nei suoi diari: " Riuscivano (i Maya) a calcolare meravigliosamente le loro epoche, e così era facile per un vecchio con il quale mi capitò di parlare, di ricordare tradizioni che risalivano a trecento anni prima. Chiunque abbia messo ordine al loro calcolo dei katun, fosse stato anche il diavolo, lo ha fatto con una esattezza mai nel passato eguagliata."

Una specie di compendio di questa incredibile interpretazione del Tempo - i Maya erano convinti che il mondo avesse sofferto apocalittiche distruzioni per quattro volte, e che quando il velo si alzò sulla storia dei Maya, essi stavano vivendo nell'epoca seguente la quinta creazione del mondo (gli indiani raccontarono a Diego de Landa che gli dei che reggevano la terra fuggirono "quando il mondo fu distrutto dal diluvio")- si trova in quello che è universalmente conosciuto come Codice di Dresda (foto in testa).

Il Codice di Dresda è uno dei tre codici Maya sopravvissuti - per puro miracolo - alla furia della conquista spagnola, che come sappiamo fece purtroppo terra bruciata dell'intera cultura Maya.

Il codice di Dresda (detto codex Dresdensis) è il più bello e il più complesso dei tre (cm.350X20X9) risale probabilmente all'XI o XII secolo e ricopia quasi sicuramente un originale del periodo classico; parla delle eclissi, della rivoluzione sinodica di Venere, di riti religiosi e di pratiche divinatorie, per ben 70 pagine. Fu scoperto a Vienna nel 1739, e in seguito venne acquistato dalla biblioteca di Sassonia, a Dresda.

E' stato proprio partendo da quel codice della biblioteca di Dresda, che Ernst Forstermann, impiegato di quella biblioteca, riuscì a decifrare una parte del calendario Maya, e a compiere il lungo conto che permette di stabilire una data in rapporto al punto di partenza cronologico Maya, grazie a una serie di glifi. Forstermann, in realtà, si era messo in testa di trovare il contenuto di quello strano libro di magia, e fu il primo, nel 1887, a capire che si trattava di tavole del pianeta Venere.

Ed è proprio il Codice di Dresda a fornire lumi su come il lungo computo del tempo scandito dal calendario Maya si arrestasse consapevolmente il 21 dicembre del 2012. Sappiamo poco su come essi immaginassero la fine del mondo. L'unica immagine possiamo averla osservando l'ultima pagina del codice di Dresda. In essa si vede l'acqua che distrugge il mondo, essa fuoriesce dai vulcani, dal Sole e dalla Luna generando oscurità che prevale sulla luce.

Cosa è questa acqua ?

E' facile pensare perchè questa profezia - o meglio, questo computo temporale - dei Maya abbia così suggestionato gli uomini di oggi. Se si prova ad immaginare quella profezia, attualizzandola, la prima cosa che viene in mente è il global warming: innalzamento degli oceani, ecc.. Ma tante altre ipotesi vengono alla mente: caduta di un meteorite, eruzioni spaventose. E c'è chi immagina anche che l'acqua che invaderà il mondo, possa essere quel nuovo quinto elemento sprigionato dagli esperimenti del Large Hadron Collider che - guarda caso - stanno per iniziare a Ginevra, e che saranno pienamente effettivi proprio intorno al 2012...

Insomma, chi più ne ha più ne metta. Ma io penso che tutto questo dovrebbe semplicemente portarci a una conclusione: quella di studiare meglio la grande cultura maya, quella di un popolo terribile e misterioso, intorno al quale le nostre conoscenze sono ancora molto scarse...

fonti: Victor W.Von Hagen - Il Mondo Maya - Newton, 1977.

lunedì 13 ottobre 2008

Mamma Roma di Remo Remotti


"A Roma salutavo gli amici. Dove vai? Vado in Per�. Ma che sei matto? Me ne andavo da quella Roma puttanona, borghese, fascistoide, da quella Roma del "volemose bene e annamo avanti", da quella Roma delle pizzerie, delle latterie, dei "Sali e Tabacchi", degli "Erbaggi e Frutta", quella Roma dei castagnacci, dei maritozzi con la panna, senza panna, dei mostaccioli e caramelle, dei suppl� dei lupini, delle mosciarelle...
Me ne andavo da quella Roma dei pizzicaroli, dei portieri, dei casini, delle approssimazioni, degli imbrogli, degli appuntamenti ai quali non si arriva mai puntuali, dei pagamenti che non vengono effettuati, quella Roma degli uffici postali e dell�anagrafe, quella Roma dei funzionari dei ministeri, degli impiegati, dei bancari, quella Roma dove le domande erano sempre gi� chiuse, dove ci voleva una raccomandazione...
Me ne andavo da quella Roma dei pisciatoi, dei vespasiani, delle fontanelle, degli ex-voto, della Circolare Destra, della Circolare Sinistra, del Vaticano, delle mille chiese, delle cattedrali fuori le mura, dentro le mura, quella Roma delle suore, dei frati, dei preti, dei gatti...
Me ne andavo da quella Roma degli attici con la vista, la Roma di piazza Bologna, dei Parioli, di via Veneto, di via Gregoriana, quella dannunziana, quella barocca, quella eterna, quella imperiale, quella vecchia, quella stravecchia, quella turistica, quella di giorno, quella di notte, quella dell�orchestrina a piazza Esedra, la Roma fascista di Piacentini...
Me ne andavo da quella Roma che ci invidiano tutti, la Roma caput mundi, del Colosseo, dei Fori Imperiali, di Piazza Venezia, dell�Altare della Patria, dell'Universit� di Roma, quella Roma sempre con il sole � estate e inverno � quella Roma che � meglio di Milano...
Me ne andavo da quella Roma dove la gente pisciava per le strade, quella Roma fetente, impiegatizia, dei mezzi litri, della coda alla vaccinara, quella Roma dei ricchi bottegai: quella Roma dei Gucci, dei Ianetti, dei Ventrella, dei Bulgari, dei Schostal, delle Sorelle Adamoli, di Carmignani, di Avenia, quella Roma dove non c�� lavoro, dove non c�� una lira, quella Roma del "core de Roma"...
Me ne andavo da quella Roma del Monte di Piet� della Banca Commerciale Italiana, di Campo de� Fiori, di piazza Navona, di piazza Farnese, quella Roma dei "che c�hai una sigaretta?", "imprestami cento lire", quella Roma del Coni, del Concorso Ippico, quella Roma del Foro che portava e porta ancora il nome di Mussolini,
Me ne andavo da quella Roma di merda! Mamma Roma: Addio!"


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venerdì 10 ottobre 2008

Un amico

Un mio amico caro tempo fà mi scrisse questo messaggio. Penso sia utile a molti, a saperlo applicare fino in fondo...

"La vita è tua. Sei tu che devi scegliere, cor core però, non con la testa, altrimenti, prima o poi, senti la mancanza di quello che hai lasciato".

Oggi m'è presa così...

giovedì 9 ottobre 2008

Just another maniac tuesday...

Quando si è un pò giù di morale ci si attacca un pò a tutto: ci si taglia improvvisamente i lunghi capelli, meditando di scorciarli ancora, ci si attacca al cibo, divorando ad esempio un intero pacchetto di galatine, ci si attacca agli amici, tampinandoli negli orari e nei momenti più improbabili, come la seduta al bagno post caffè e sigaretta, si progettano fughe per paesi e culture lontane della serie "mollo tutto e chissenefrega", stravolgendo anche le abitudini dei tuoi amici più cari che si lasciano sedurre da simili idee, ci si lascia andare ai vizi più comuni, stile droga sesso e rock&roll, ci si devasta in palestra, con sessioni multiple e prolungate di kick, GAG e Pilates, ci si da allo shopping...

Io, in particolare, allo shopping di borse, più o meno costose.
Adoro le borse, in maniera piuttosto maniacale se vogliamo. Devono essere belle...e di pelle.
Da gennaio ad oggi diciamo che ho acquistato circa...1,2,3mh,quella lì, ah sì quell'altra, 3,4,mh ah si poi l'altra lì... mh si, diciamo 8, 10 borse. Più o meno una al mese. L'ultima ieri.

Non vedo l'ora che finisca il 2008 anche per questo...o avrò un altro valido motivo x voler traslocare.

mercoledì 8 ottobre 2008

Difficile resistere alla tentazione di tornare

Uno si costruisce grandi storie, questo il fatto, e può andare avanti anni a crederci, non importa quanto pazze sono, e inverosimili, se le porta addosso, e basta. Si è anche felici, di cose del genere. Felici. E potrebbe non finire mai. Poi, un giorno, succede che si rompe qualcosa, nel cuore del gran marchingegno fantastico, tac, senza nessuna ragione, si rompe d'improvviso e tu rimani lì, senza capire come mai tutta quella favolosa storia non ce l'hai più addosso, ma davanti, come fosse la follia di un altro, e quell'altro sei tu. Tac. Alle volte basta un niente. Anche solo una domanda che affiora. Basta quello.

Perché è così che ti frega, la vita. Ti piglia quando hai ancora l'anima addormentata e ti semina dentro un'immagine, o un odore, o un suono che poi non te lo togli più. E quella lì era la felicità. Lo scopri dopo, quand'è troppo tardi. E già sei, per sempre, un esule: a migliaia di chilometri da quell'immagine, da quel suono, da quell'odore. Alla deriva.

È una cosa strana. Quando ti accade di vedere il posto dove saresti salvo, sei sempre lì che lo guardi da fuori. Non ci sei mai dentro. È il tuo posto, ma tu non ci sei mai.

Alessandro Baricco

Oggi va così. Mi sono alazata e ho iniziato la giornata con Ravel e Bethoven. Chissà perché.
Sono giorni in cui solo l'armonia di un pianoforte riesce a calmarmi.
Dalla finestra vedo uccelli volare, liberi, ed io dove dovrei essere ancora non sono.
Questa condizione di attesa durerà, ancora.. lo sò.
Alla vera realtà, ancora preferisco un sicuro ricordo..
Spero solo di non arrivarci, a migliaia di chilometri di distanza.. così da poter corrergli incontro, indietro...come se la vita fosse un gambero..

martedì 7 ottobre 2008

LE 9 PAROLE PIU’ USATE DALLE DONNE!!!

1) BENE: questa e' la parola che usano le donne per terminare una discussione quando hanno ragione e tu devi stare zitto.

2) 5 MINUTI: se la donna si sta vestendo significa almeno mezz'ora. 5 minuti e' solo 5 minuti se ti ha appena dato 5 minuti per guardare la partita prima di aiutarla a pulire in casa.

3) NIENTE: La calma prima della tempesta. Vuol dire qualcosa... e dovreste stare all'erta. Discussioni che cominciano con niente normalmente finiscono in BENE.

4) FAI PURE: e' una sfida, non un permesso. Non lo fare.

5) SOSPIRONE: e'come una parola, ma un'affermazione non verbale per cui spesso è fraintesa dagli uomini. Un sospirone significa che lei pensa che sei un'idiota e si chiede perché stia perdendo il suo tempo li' davanti a te a discutere di niente (torna al punto 3 per il significato della parole niente).

6) OK: Questa e' una delle parole più pericolose che una donna può dire a un uomo. Significa che ha bisogno di pensare a lungo prima di decidere come e quando fartela pagare.

7) GRAZIE: Una donna ti ringrazia; non fare domande o non svenire; vuole solo ringraziarti (vorrei qui aggiungere una piccola clausola: e' vero a meno che non dica 'grazie mille' che e' PURO sarcasmo e non ti sta ringraziando. NON RISPONDERE non c'e' di che, perché cio' porterebbe a un: quello che vuoi.

8) QUELLO CHE VUOI: e' il modo della donna per dire vai a fare in ***o.

9) NON TI PREOCCUPARE FACCIO IO: un'altra affermazione pericolosa; significa che una donna ha chiesto a un uomo di fare qualcosa svariate volte ma adesso lo sta facendo lei. Questo porterà l'uomo a chiedere: 'Cosa c'e' che non va?'
Per la riposta della donna fai riferimento al punto 3.

Dedicato a tutti gli uomini per avvertirli che potrebbero evitare delle discussioni se solo si ricordassero la terminologia.

lunedì 6 ottobre 2008

DAL SITO DI BEPPE GRILLO...

Nulla smuove questo popolo. Solo la fame, forse, potrebbe. Essere governati da delinquenti e incapaci non turba pi� da tempo, le coscienze.
Gli italiani sono dei belli addormentati. Il Paese � governato da piduisti. Sono rimasti tali, a tempo pieno, dagli anni �70. Gelli � in pensione, ma Berlusconi e Cicchitto non hanno mai dato le dimissioni. L�Italia � gestita anche dagli ex comunisti, ora pidinimenoelle, che in vita loro non hanno mai lavorato e non sono mai stati neppure comunisti. D�Alema, Veltroni, Fassino e la consorte settelegislature Serafini. Sempre in torta, mai all�opposizione, sempre mantenuti dai contribuenti. Buoni a nulla e capaci di tutto
Questo socialcapitalismo di rapina ha alimentato la Mafia, la Camorra, la Ndrangheta, la Sacra Corona Unita. Ha permesso che la criminalit� organizzata e la politica delle tangenti gestisse le comunit� locali come delle discariche.
Ora suona la sirena d�allarme delle banche. Bisogna proteggerle. Certo, se il sistema bancario crolla, e le persone si ritrovano senza risparmi, senza poter fare la spesa, questa banda che ha occupato le istituzioni deve preoccuparsi. E molto. Una piazzale Loreto non sarebbe pi� sufficiente per contenerla. Quando bisognava proteggere i cittadini dai Tango bond, dalla Parmalat, da Cirio, dai mutui variabili che mettevano il cappio alle famiglie, dai derivati, dai futures, dai fondi di investimento con dentro i vermi, allora NESSUNO � intervenuto. Domandatevi perch�. La risposta � semplice, le banche e la politica sono la stessa cosa. Lo stesso corpo. Uno e bino. Corrotto e corruttore che si scambiano il ruolo, ma sempre nell�ambito della legalit�. La legge tutela l�illegalit� nel caso non la tuteli a sufficienza, la si rinforza depenalizzando il falso in bilancio. Scrivi Geronzi e leggi psiconano, detti Passera e compare Prodi, esclami Profumo e appaiono le fondazioni. Le fondazioni, la lunga mano dei partiti, sono azioniste delle banche. Scelgono gli amministratori delegati, approvano i bilanci, gli investimenti.
Gli italiani dormono, belli addormentati, cullati dai media controllati dai politici e dalle banche, che intorpidiscono i loro sensi. E� un popolo di conigli, ipnotizzato da un serpente. Pu� svegliarsi in tempo o finire divorato. Io non lo so.
Non posso per� stare a guardare. Il cialtrone alla guida del Pdmenoelle, sempre pi� Topo Scemo che Topo Gigio, si chiede dove � finito Beppe Grillo. Io sono qui, sempre qui, giorno dopo giorno. Oscurato da tutti i media, anche dalle riviste gossip, per ordine di Veltrusconi. Prima ti cancellano dall�informazione e poi ti prendono anche per il culo.
Alle prossime amministrative del 2009 ci saranno le liste civiche del blog, ne render� noto il simbolo in ottobre. A gennaio terr� un incontro nazionale delle liste e dei MeetUp. Loro non molleranno mai, noi neppure.
Ps: Il coniglio � strabico. Ripeto: il coniglio � strabico.

venerdì 3 ottobre 2008

Schifezza libera in libero mercato

Ecco, sono novità come queste che mi rallegrano la giornata e mi fanno essere un pò meno comunista e pro libero mercato.

mercoledì 1 ottobre 2008

Non è vero, non ci credo..e per fortuna!


Ihihih

Mese con qualche ombra, dovuta a Venere che dal 6 smette di favorirvi e passa in posizione negativa. Mercurio è sempre favorevole, così Marte, Giove e Saturno, ma il rischio è che vi lasciate distrarre dalle piccole cose che non vanno, magari nella sfera sentimentale, perdendo tempo e lucidità. Nel lavoro dovreste mantenere l'attenzione concentrata sui risultati che maggiormente v'interessano per cercare di arrivare al dunque ora che spira ancora buon vento, che siete in grado d'influenzare favorevolmente fatti e persone cogliendo lusinghieri risultati anche personali, facendovi nuovi amici, nuove conoscenze che possono sempre tornare utili. In amore la situazione è difficile. Marte positivo stimola ai cambiamenti, Venere negativa a far vedere i rapporti esistenti come noiosi. Ma di nuovi amori, per lo meno sereni, per ora non c'è traccia. Attenzione anche con le spese, in particolare se fatte a titolo compensativo. Per la salute c'è il consiglio di evitare cibi troppo piccanti, salati o eccessivamente conditi.


Ah, per la cronaca.affinità Ariete-Cancro: da evitare, lasciate perdere!

martedì 30 settembre 2008

OGGI SONO FURIBONDA....E NON CHIEDETEMI PERCHE'





Shih Ho: Il Morso che Spezza,In questa fase il giusto modo per affrontare la situazione è quello di intervenire in maniera decisa. Non è più il momento di eludere il problema o di evitarlo. Per riequilibrare il tutto occorre ristabilire la giustizia, utilizza ogni mezzo lecito a tua disposizione: la perseveranza ti premierà.

lunedì 29 settembre 2008

RITIRNO ALL'ISOLA DEI NINJATURTLE'S


Ebbene si, come ogni anno (è il quarto?) ci riprovo!Si ok, lo so che probabilmente sono l'unica persona sulla faccia della terra su cui non si vedono i risultati di 4 anni di kickboxing, ma ad ogni modo ricomincio la stagione kickboxereccia con le migliori intenzioni.. fosse solo perché so che tanto tutta l'annata non jela fo a farla, allora meglio impegnarsi bene all'inizio.
La cosa bella dei muscoli è la loro onestà. Cioè, quando un minimo li hai, appena molli la presa loro proprio ti voltano le spalle e si dimenticano di te, ma appena li riprendi in considerazione non è che devi proprio ricominciare tutto da capo.. e così, in questi giorni, dopo mesi di astenia, mi guardo e uh, riconosco ancora la curva dei quadricipiti e uh.. posseggo un paio di bicipiti e uh.. eh no vabbè gli addominali diamoci ancora tempo.. :D
Insomma, si torna ai soliti allenamenti massacranti, che siccome io poi puntualmente dilato, non arriva mai il porco momento in cui posso dire di farcela davvero. Questo mese siamo pochi e sostanzialmente io sono l'unica ragazza. No, ce ne sarebbe un'altra. Ma quando oggi mi ha letteralmente sollevata senza batter ciglio almeno di 10 cm, si è tutta infervorata per dei calci e delle prese, e più la prendevo in klinch e più mi diceva di fare ancora più forte, beh.. ho dedotto che, x ora, sono l'unica ragazza. Il resto vecchie conoscenze, ma aumenta il numero dei ninja turtle..
Ci son sti tipetti che tu li vedi tutti secchetti, ma poi scopri che sono un fascio di muscoli scattanti e agili, che la ciccia non è proprio di casa, che agitano pugni in aria e al loro passaggio i capelli, seppur sudati, si alzano dalla fronte. Mi fanno ridere, tutti tronfi e con i visi contratti e ridicoli per via del paradenti, sembrano furetti impazziti per cui si agitano e corrono e scattano, con le spalle rigorosamente torve.
A me non mi filano proprio, quando c'è da mettersi a coppia temono a chi capiterò perché sarà la volta che potranno tirare meno forte e si annoieranno, probabilmente. Però, per fortuna, quando si tratta di prove di resistenza, tipo tenere i pesi in aria, o fare una cosa come 100 swat, non so perché li sento rantolare, ed io invece rimango impassibile e li faccio tutti.
Così.. quando hanno visto che ero l'unica rimasta in piedi con i pesi, un ninja turtle, per la prima volta dopo mesi, mi sorride e mi fa una sorta di occhiolino. E poi quando me ne vado via, sempre un pò prima perché ci impiego mezzora ad asciugarmi i capelli, per la prima volta mi salutano tutti..bah
Invece nello spogliatoio ribecco la tipa, che è anche simpatica, tutta eccitata per sta storia del klinch, 'alle, che lei a full contact non lo faceva e si annoiava, e vuole persino rifarlo di nuovo nello spogliatoio! Che lei faceva anche delle gare, che ha quasi rischiato di rompersi il naso, che allora le gare qui saranno anche più fiche e piripì priripì.. al che io, serafica, con i capelli unti di olio di semi di lino, l'asciugamano con gli orsacchiotti e le ciabatte bagnate me la guardo e le faccio:
"Mh, senti a me sostanzialmente il klinch fa schifo, tutti sudati, appiccicati..calcola che è una mossa che non riusicrai a fare praticamente mai bene e poi.. le gare.. io sostanzialmente vengo in palestra per aver meno rimorsi quando, tra esattamente 20 minuti mi siederò a tavola e mi spazzolerò tutto il ben di dio,compresi dei biscotti alle nocciole che è da stamattina che ho puntato. Per il resto.. non me ne può fregar di meno"..
Se avessi avuto una sigaretta in bocca l'avrei gettata in terra e spenta con le ciocie ancora bagnate..

venerdì 26 settembre 2008

SOLO UNA DONNA

Solounadonna

From: guesteffa79, 2 minutes ago


Solounadonna
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martedì 23 settembre 2008

PARIGI

- R: Ci sarebbe da andare a vedere l'anteprima del film Parigi, ti andrebbe?
- P: Ok
- R: Ah ok, vuoi sapere di che si tratta?
- P: Ah no grazie, non posso non andare a vedere un film, francese, che si chiama Parigi!!

Parigi
di Cedric Kaplish

Una sera qualsiasi, a Parigi, le diverse vite di alcuni personaggi si incrociano. Un gruppo di donne dell’alta borghesia decidono di concludere la loro serata mondana ai mercati generali, alla disperata ricerca delle attenzioni di giovani poco pretenziosi. In un attico di Montmartre Elise (Juliette Binoche) organizza una festa per il fratello Pierre (Romain Duris), che ha da poco scoperto di soffrire di una grave malattia cardiaca; una giovane universitaria incontra i suoi amici ad un bistrot, sotto gli occhi di qualcuno che la osserva a debita distanza, attraverso un vetro opaco. E non molto più lontano, profughi disperati intraprendono il proprio viaggio nella speranza di arrivare, prima o poi, proprio a Parigi. L’ultimo lungometraggio di Klapisch non è un film che si svolge a Parigi o un film semplicemente su Parigi, è un film in cui vite, apparentemente così diverse, si incrociano e si sfiorano sotto l’egida di una tour Eiffel in secondo piano, sotto i tetti e i camini di una città che appare fredda e fagocitante, dove la paura della solitudine è più grande e invalidante della paura di morire. Perché alla morte non ci si può opporre, ma ad una vita sospesa e vissuta al rallentatore sì. Parigi non è più la Ville lumière di un tempo, al suono delle armoniche si sostituisce la splendida colonna sonora in cui spiccano le note di Satie, le persone si sfiorano, si guardano senza osservarsi davvero, si perdono per poi ricontrarsi quasi per caso. Parigi ha gli occhi di un giovane ballerino che non smette di ammirarla sino all’ultimo battito di un cuore malato, di un bambino che ancora si aspetta di vedere apparire babbo natale, di un giovane camerunese che cerca quei posti sinora incontrati solo nei suoi sogni di cartoline da turista, di un rampante architetto e dei suoi progetti futuristici di contro un vecchio professore di storia che nel momento in cui per la prima volta decide di vivere guardando al futuro, cade nella più classici dei cliché innamorandosi di una sua allieva.

Su tutti lo sguardo del regista, che intesse la fitta trama di queste storie comuni, apparentemente così distanti, figlie di una metropoli cosmopolita che si scontra ogni giorno con le problematiche dell’integrazione sociale e culturale, ne trae un puzzle dai colori tenui e grigi, come il cielo che d’inverno opprime i suoi famosi tetti variopinti.

lunedì 22 settembre 2008

AUTUNNO-Se in autunno tu venissi da me


Se in autunno tu venissi da me
caccerei l’estate
un pò sorridente - un pò irritata -
come la massaia scaccia una mosca.



Se potessi rivederti tra un anno
farei tanti gomitoli dei mesi -
li metterei in cassetti separati
per paura che i numeri si confondano.


Se l’attesa fosse soltanto di secoli
li conterei sulla mano
sottraendo finché non mi cadessero
le dita nel paese di Van Dieman.


E se fossi certa che finita questa vita
la mia e la tua continueranno a vivere
getterei la mia come una buccia
e sceglierei con te l’eternità.


Ma ora - incerta sulla durata del tempo -
che ci separa, la cosa m’inquieta,
come l’ape folletto,
che non avverte quando pungerà.


Emily Dickinson (1830-1886)

venerdì 19 settembre 2008



A volte penso che la vita non sia altro che un susseguirsi di attese e finali, la maggior parte dei quali non va mai come sperato. Alla fine l'ombra del vento ha catturato anche me. Quel romanzo che in tutto somiglia ad un vecchio pamphlet pruriginoso da educanda, che ogni volta spulciavo in libreria, e puntualmente mi veniva consigliato dai lettori vicini, che persino la mia estetista ha letto e divorato, ha stregato anche me. L'ho finito in due giorni, eppure non faccio che pensare ai suoi personaggi e alla loro storia di amore e morte. E oggi l'incontro con i miei amici di Barcellona è sembrato un caso assurdo.Tra i miei molteplici vizi e stravizi, l'acquisto dei libri è una costante e una di quelle spese che in economia si chiamano fisse. Ne compro sempre almeno un paio, per non rimanerne sprovvista, ma mai di più, perché poi so che non posso rimanere fuori da una libreria a lungo senza uscirne a mani vuote.


Così ora, che vi auguro una buona giornata ed un buon fine settimana ,penso già a quando stasera andrò a letto con le vergini suicide.. letture felici..ma sai quando quello che leggi lo senti dentro? quando quasi non hai bisogno di leggere le descrizioni degli ambienti perché potresti raccontarli te per prima, ecco.. torno agli abiti da sposa sfilacciati e trasparenti, le gote rosee e carnose come le mie, il caldo e le zanzare. E questa pioggia e questi tuoni sono la migliore colonna sonora che potevo richiedere al Dj.


giovedì 18 settembre 2008

mercoledì 17 settembre 2008

martedì 16 settembre 2008

La fretta




Se stà a fa’ sera e nantra giornata de lavoro se n’é annata;
c’ho l’ossa tutte rotte, la capoccia frastornata.
Cammino senza prescia, tanto, che devo fa’?
Si torno presto a casa me tocca pure sfacchinà!
Sur viale del tramonto me fa l’occhietto er sole,
e dopo na’ giornata a dà i resti a chi li vole,
l’osservo ‘mbambolato, come fosse na’ visione.
Me fermo lì a guardallo, ma chi l’avrà inventato?
E’ bello forte, nun l’avevo mai notato!
Sempre a combatte, sempre appresso a tutti i guai,
splende splende, ma nun m’o godo mai.
E robba che co quell’aria bonacciona e rassicurante,
riescirebbe a fa’ sentì amico ogni viandante.
Stà palla arancione m’ha messo pure arsura, ma, ahò!!
Nun so mica na’ monaca de clausura!
E allora o’ sai che nova c’è ? Io nun c’ho più fretta
e me butto drent’ai meandri de’ na’ fraschetta.
Con le zampe sotto ar tavolino,
e in compagnia de’ n’ber fiasco de vino,
me guardo intorno soddisfatto,
finalmente ho smesso de sbrigamme come un matto!!
E mentre er Cannellino m’arriva ar gargarozzo
Rido cò n’amico e ordino nantro litrozzo.
La vista me se annebbia ma non la mia coscienza
che se mette a riflette sull’umana esistenza:
a che serve stà sempre a core pe’ tutte le raggioni
si so quasi sempre rotture de’ cojoni??


TRILUSSA

lunedì 15 settembre 2008

Jagged little pill

Ecco, a me sta cosa mi fa troppo incazzare, troppo!!
E io non dico che vada data come caramelle, ma se ci sono paesi europei in cui viene data come medicinale da banco, senza nessuna ricetta (giuro che in svezia ero tentata di comprarne un pò da tenere per le emergenze!!!!poi x scaramanzia non l'ho presa!!), un motivo ci sarà.
E ad ogni modo mi fa incazzare che dietro lo sapuracchio medico ci sia solo quello etico e morale, del far sentire inadeguate, sporche, poco di buono ragazze già angosciate pe via dell'incidente occorso. Si, perché gli incidenti posso capitare. Ma poi più leggo che tutto ciò è controlegge, più mi incazzo, affranta che tanto non si cambierà mai, che si accettano comportamenti ignobili, ma questo no, non si può.
E allora ogni volta devi sperare che ti vada bene, o allora devi imbottirti di altri ormoni, o allora l'astinenza?

Io li odio!

mercoledì 10 settembre 2008

Perle di saggezza



Etimologia


ABECEDARIO:Espressione di sollievo di chi si è accorto che c'è anche Dario

ARCIGNO:Istigazione romanesca per colpire l'animale in questione con una sassata

ATTENDIBILE:degno di essere aspettato

AUTUNNO:Istigazione siciliana per colpire il pesce nella tonnara

BASTARDO:mezzo pubblico londinese mai in orario

BASTIGLIA:Compressa extracomunitaria africana

BEONE:Essere il n.1

CADETTO:Cosa? in dialetto romanesco

CARAFFA:
Altro modo romanesco per definire persona ingorda che vuole tutto per sé

CINQUINA:Rappresentazione numerica dello smog

COLLASSO:Piglia tutto (slang dei giocatori di carte)

CERBOTTANA:Cervo femmina di facili costumi

CULINARIA:Associazione Paracadutisti Gay

DANDY:
Numerosi (dialetto avellinese)

DEGENTE:Passabile (dialetto avellinese)

DISSENTERIA:Non sarei d 'accordo (dialetto veneto)

ELMETTO:Lo inserisco (dialetto veneto)

ENCEFALO:Eccitata esclamazione di pescatore romano tirando su la canna e vedendo il pesce

FONDENTE:Nobile dentista tedesco

FREGATA:Unità navale sottratta al nemico

INDOSTANO:'dove li hanno messi?'(gergale)

MELASSA:pessimistica previsione di innamorato napoletano

MESTOLO:Nano di Biancaneve addetto alle cucine

NIENTEPOPODIMENO:Lassativo molto molto potente

OLEANDRO :Modo toscano di apostrofare un amico

OVILE:Il codardo napoletano

PANGRATTATO:Pagnotta ottenuta poco lecitamente

PAPARAZZO:Missile vaticano

PARIGINO:Sembri Luigi (in romanesco)

PREVENUTO:Persona di sesso maschile reduce da eiaculatio precox-

PRELEVARE:Coitus interruptus

QUADRIGLIA:Pesce a quattro pinne; si distingue dalla triglia che ne ha tre

RIMORSO:
Risultato ottenuto concedendo nuova fiducia ad un cane

SCOTCH:
Superalcolico adesivo

SINCERO:
che si duole di essere stato presente (es: si n'c'ero era mejo)

SOMMARIO:Indicativo presente del verbo 'Essere Mario'

TACCHINO:Parte della scarpina

TOPONOMASTICA:Scienza che studia le ragioni per cui il ratto inghiotte il cibo intero

VERDETTO:Cosmetico verde (a differenza del rossetto che e' rosso)

VERMUT:
Grosso lombrico preistorico

martedì 9 settembre 2008

LAPSUS


Tutti i giornali di oggi riportano la notizia del lapsus froidiano , del candidato democratico Obama, il quale avrebbe affermato la sua appartenenza alla religione musulmana...
I lapsus sono quegli errori che commettiamo mentre mettiamo in atto un processo automatico (es guidare, parlare ect)
James Reason nel suo libro Human Error del 1990 ha descritto i diversi tipi di lapsus illustrandoli con esempi della vita quotidiana in cui tutti possiamo riconoscerci.
Proviamo dunque a vedere quali sono:

Errori di cattura. Si verificano quando vogliamo deviare da una routine, ma non prestiamo sufficiente attenzione. Il risultato è quello di venir “catturati” dal processo automatico e impossibilitati a deviare dalla routine stessa.
Lo psicologo William James nel 1890 fornì un esempio di questo lapsus: eseguì automaticamente un comportamento usuale, togliendosi i vestiti del giorno per indossare il pigiama e andare a letto, ma presto realizzò di aver avuto in realtà l’intenzione di cambiare abbigliamento per recarsi a cena fuori!

Omissioni. Se un’attività di routine viene interrotta, alcuni passaggi della routine stessa possono non venire più eseguiti.
Esempio: se si viene distratti mentre ci si sta recando in un’altra stanza per prendere qualcosa (ad es. se squilla il telefono), può succedere di tornare indietro senza aver preso quella certa cosa.

Perseveranze. Dopo che un’attività di routine è stata completata, uno o più passaggi della stessa possono venir ripetuti.
Esempio: se si viene distratti appena dopo aver avviato la macchina, può accadere di girare la chiave dell’accensione un’altra volta.

Errori di descrizione. Consistono nell’attuazione di uno schema comportamentale corretto sull’oggetto sbagliato.
Nel riporre i cibi dopo un pasto, può succedere per esempio di mettere il gelato nella credenza e la zuppa avanzata nel congelatore.

Errori guidati dai dati. L’informazione sensoriale in ingresso arriva a sopraffare la sequenza automatica.
Esempio: avendo l’intenzione di comporre un numero di telefono familiare, se udiamo qualcuno pronunciare ad alta voce un’altra serie di numeri, possiamo finire a comporre questi altri numeri invece delle cifre che avevamo in mente un attimo prima.

Errori di attivazione associativa. Le associazioni consolidate possono innescare una routine automatica errata.
Ad esempio, nell’attesa che qualcuno giunga alla porta, se squilla il telefono, si potrebbe rispondere “entra!”. A me succede qualche volta di dire “Pronto!” …al citofono.

Errori da perdita di attivazione. L’attivazione di una routine può essere insufficiente per arrivare ad una completa esecuzione della stessa.
Capita quando per esempio “sentiamo” di dover andare in una certa stanza per fare qualcosa e poi, arrivati lì, ci chiediamo: “che cosa ci sono venuto a fare?”

E voi? Qualche lapsus da raccontare?

MA PRIMA DI OBAMA:
28 ago 2008 ... 'La compagnia non peserà sulle palle degli italiani', dice il giornalista del TG3 citando Berlusconi sull'Alitalia.

lunedì 8 settembre 2008

SETTEMBRE....


Il post settembrino di oggi è all'insegna del tiriamoci su le maniche e dei propositi per la nuova stagione.

Roma è di nuovo piena.
Oddio, io che l'ho vissuta per buona parte di agosto posso affermare che non si sia mai spopolata del tutto, però è di nuovo piena dei suoi affari, della sua gente e dei suoi ritmi incessanti.
Ancora non ho ritrovato tutti i miei "colleghi virtuali" ma la maggior parte è rientrata. La signora che chiamo "la gattara", ad esempio, è rientrata ieri. Dopo lo stop estivo l'ho vista incollarsi ben due bustone piene di carta igienica, anche altre volte l'ho vista portarla. Poi mi capita di incrociarla in giro,e vorrei tanto fermarla e chiedere che diavolo di lavoro faccia, visto che è troppo in ghingheri ed è troppo tardi al mattino, suppongo, per essere un'addetta alle pulizie.
Son tornati gran parte degli studenti romani che, se già solitamente bighellano nel corso dell'anno, figurarsi in queste settimane che è ancora vacanza per loro. Roma è un brusio continuo, come un disco che si è incantato sulla stessa canzone e non smette di zompare, da un locale all'altro. La sera è caos, danza di luci sovrapposte. La mattina invece la signora dei bagordi notturni, dei tanti amanti infedeli, sonnecchia, rischiarata da una luce giallo ocra che concilierebbe anche il mio, di sonno.

Ho ripreso i miei ritmi, ho salutato di nuovo i miei posti. Molti dei miei amici sono rientrati e si discute sui famosi propositi e gli aperitivi sono bagnati da continui "ma a settembre assolutamente devo/voglio/faccio/farò...".
Se c'è una cosa che sento di aver imparato da questo anno è guardare la realtà in maniera diversa. Se prima la mia vispa immaginazione si creava mondi immaginari e fantasiosi dietro gli sguardi della gente che incrociavo, ora questi mondi vorrei sempre più imprimerli con la luce, dare forme agli angoli bui, ai volti ingrigiti dalla cappa della noia, creare storie vere o irreali, facendo incontrare il possibile e il dato di fatto.
Lavorerò anche su questo, assolutamente questo settembre dovrò, vorrò, farò, proverò..

venerdì 5 settembre 2008

PARADOSSO MATEMATICO

Per il fine settimana voglio lasciarvi con un divertente paradosso matematico:
Lo conoscete il giochetto della bottiglia da trenta lire? E' vecchio come il cucco, come il suo nome dimostra... io lo aggiornerò per voi, prima di presentarvelo.

Tre amici al bar ordinano una bottiglia di vino da trenta euro, pagandone dieci ciascuno. Il cameriere torna con la bottiglia e cinque euro di resto, poiché è il compleanno del padrone e in suo onore si fa uno sconto ai clienti. Però cinque non è divisibile per tre, perciò i tre amici si riprendono un euro ciascuno - e così è come se avessero speso nove euro - e danno gli altri due di mancia al ragazzo. Ma poi fanno i conti... e i conti non tornano. Tre per nove ventisette, più due di mancia al ragazzo ventinove: dov'è finito l'altro euro?

giovedì 4 settembre 2008

BENTORNATI!!!!


Ti accorgi che le vacanze sono davvero finite, e per tutti, quando la lista dei tuoi contatti di skype o msn torna ad essere lunga e contornata da messaggi personali vari quali appelli di suicidio o smadonnamenti.

Ben tornati!

martedì 2 settembre 2008

MILLION DOLLAR BABY


Ieri sera ho rivisto , ma non mi stanco mai, il bellissimo film di Clint Eastwood "Million Dollar Baby.
il film mostra la trentenne Maggie Fitzgerald (Hilary Swank) irrompere nella vita dell'anziano manager di pugilato Frankie Dunn (Clint Eastwood), un uomo senza illusioni, ma privo di rancori. L'energia vitale della donna riesce a contagiare il riluttante Frankie, visto che la giovane vuole ad ogni costo diventare campionessa di pugilato.
il regista Eastwood ci parla di sentimenti, di coraggio e di paura con un pudore, una grazia e quella pacatezza registica che è di fatto uno stile consolidato. La spietatezza di William Munny, il malinconico cow boy de "Gli spietati", è stata rimossa, Frankie Dunn riflette sul suo passato con amarezza, con ironia, con l'amore paterno per questa giovane creatura.
Ed a questi temi si aggiunge quello forse più inquietante, che riguarda l'eutanasia e che Eastwood affronta con consapevole fermezza.
L'ortodossia della religione viene sfidata senza spocchia, mostrando quanto siano differenti in ogni essere umano i temi della vita e le scelta che da esse derivano. Ed il pugilato, con sequenze magistrali, non è il tema centrale, quanto lo sono quelli riguardanti la crudelta dell'esistenza, la generosità e l'amore ritrovato. E non solo.
Capolavoro del cinema americano,ma soprattutto uno di quei film che toccano il cuore.
Ancora una volta è bello constatare come l'arte in tutte le sue forme, possa arrivare a toccare le corde più profonde dell'anima.

lunedì 1 settembre 2008

INCIDENTE NUCLEARE SILENZIO STAMPA...


Incidente in Belgio, un atomo tira l’altro

di Anna Maria Merlo

Dopo quelli francesi, guasto a un laboratorio a Fleurus «Attenti alle verdure»: l’allarme dopo una settimana

Quando si tratta di nucleare, le reticenze e l’opacità dell’informazione sono di rigore. L’ultimo episodio è successo in Belgio. Ieri, delle auto delle polizia munite di altoparlanti si sono finalmente decise ad informare la popolazione nella cittadina di Fleurus (20mila abitanti), chiedendo di non consumare frutta e verdura coltivata sul luogo, di non bere l’acqua del rubinetto e il latte prodotto nelle fattorie della zona. Queste misure si applicano anche ad altri comuni vicini della regione di Charleroi.

L’incidente aveva però avuto luogo nel fine settimana scorso. In questo caso non si tratta di una centrale nucleare, ma di un laboratorio dell’Istituto dei radioelementi, un’istituzione riconosciuta di utilità pubblica, il secondo produttore mondiale di radioisotopi ad uso medico. Nello scorso fine settimana, il personale aveva constato una fuga di iodio radioattivo e informato in seguito l’Agenzia federale belga del controllo nucleare.

Il borgomastro di Charleroi, Jean-Jacques Viseur, si è detto ieri «sorpreso» e «scontento» di non essere stato informato dei rischi in tempi decenti: «E’ solo per caso che sono venuto a sapere che alcuni comuni del circondario di Charleroi erano anch’essi implicati dai consigli dati agli abitanti, di non consumare i prodotti degli orti». Il sindaco si inquieta: «Nessuno si è preso la briga di avvertirmi. Se non viene rispettato l’obbligo di informare il sindaco della città, cosa succederà in caso di una vera catastrofe?»

Gli ecologisti accusano il governo e l’Istituto dei radioelementi di aver avuto una reazione troppo lenta. L’Agenzia federale belga per il controllo nucleare ha classificato l’incidente al livello tre su una scala di sette. Si tratta del più grave incidente nucleare avvenuto in Belgio negli ultimi anni. Inizialmente, era stato presentato come inoffensivo per la popolazione. «La popolazione è inquieta - afferma il borgomastro di Fleurus, Jean-Luc Borremans - è normale, il nucleare fa paura, ma io ho fiducia nei professionisti del settore che mi dicono che la situazione è senza pericolo» e che la proibizione di consumare frutta, verdura, latte e acqua «è una semplice misura di prevenzione». Ma il borgomastro si è comunque informato presso le autorità se era il caso di distribuire ai suoi cittadini le capsule di iodio previste in caso di inquinamento nucleare. «Per il momento, non è il caso» ha detto, rassicurato.

La produzione dell’Istituto dei radioelementi è stata però sospesa da martedì scorso. Il borgomastro sottolinea che così si corre il rischio di privare di medicine alcuni malati di cancro: «Si tratta di un’impresa che ha un ruolo umanitario non trascurabile. Bisogna mantenere la testa fredda». Dell’incidente sono stati informati tutti i paesi del’Unione europea, oltre alla Croazia e alla Svizzera, che fanno parte del dispositivo Ecurie (acronimo di European Community Urgent Radiological Information Exchange).

La dinamica del caso belga ricorda quella dei recenti incidenti nucleari avvenuti in Francia all’inizio di luglio. A Tricastin prima, a a Romans-sur-Isère poi, le autorità hanno prima cercato di passare sotto silenzio la fuga radioattiva, poi hanno minimizzato la portata degli incidenti. In Francia, gli incidenti riguardavano delle centrali nucleari. A Tricastin, l’Autorità francese per la sicurezza nucleare (Asn) aveva chiesto la sospensione dell’attività solo dopo alcuni giorni di polemica crescente, dopo che si era verificata una fuga di 75 chilogrammi di uranio. L’azienda aveva già dato l’allarme con 12 ore di ritardo e prima che la popolazione venisse informata dell’incidente è passato altro tempo. Poi è stato detto che si trattava di un incidente minore, di livello uno. Ma in seguito si è scoperto che sul sito c’erano anche scorie di origine militare, che da trent’anni venivano accumulate senza precauzioni.

A Romans-sur-Isère la fuga era dovuto alla rottura di una canalizzazione che collega un laboratorio di produzione del combustibile nucleare con la stazione di ritrattamento. «Nessun impatto sull’ambiente, le quantità di uranio sono molto deboli», aveva rassicurato l’Asn, ma il ministero dell’ambiente ha dovuto prevedere analisi sulla radioattività intorno a tutte le 58 centrali nucleari francesi. Tricastin e Romans-sur-Isère sono due siti di filiali di Areva, l’ex Gogedim, il gigante al vertice del programma di esportazione del nucleare portato avanti da Sarkozy, che non perde occasione per propagandare «l’energia del futuro», che ha già venduto un po’ dappertutto, dalla Libia alla Cina, dai paesi del Golfo al Sudafrica. Gli ecologisti accusano le autorità di mancare di trasparenza: «L’informazione è stata tenuta sotto stretto controllo dall’Asn - denuncia France, Nature, Environnement - la politica ha perso il controllo del nucleare».

giovedì 28 agosto 2008

TRUFFA AL(L')ITALIA...NA


Il Consiglio dei ministri, approverà un ddl delega ad hoc per il commissariamento di Alitalia e deroghe alla legge antitrust. Altro che risanamento della compagnia di bandiera, Alitalia è una vera e propria truffa di Stato a danno dei contribuenti.

Nell'indifferenza di una ormai asservita stampa di regime, il “trucchista” di Arcore, dopo aver sfilato dalle tasche degli italiani 600 miliardi delle vecchie lire per un contributo a fondo perduto ad Alitalia, oggi è il primo sponsor di una nuova e pulita compagnia aerea che conserva a costo zero il marchio e le rotte, scaricando i debiti sullo Stato e sugli altri azionisti privati e mettendo sul lastrico 7000 dipendenti. Alla faccia del libero mercato e della tutela dei risparmiatori e dei lavoratori.

E' una vergogna senza limiti per favorire, nel silenzio delle autorità di vigilanza, una cordata che sembra avere molti padrini negli schieramenti solo a parole contrapposti.

INDOVINELLO....


L’ho affettato, condito con olio, abbondante pepe, un’idea di fleur de sel, limone, poi l’ho messo nell’insalata. Ha un po’ il colore della bresaola e la consistenza del roastbeef, fa pensare un pochino alla carne di cavallo, meno le fibre, e c’è chi paragona il suo saporino affumicato a quello dell’aringa. Cos’è?

PS:Appena Blogger me lo permette metto anche la foto :-)

mercoledì 27 agosto 2008

MONDO BLOG


Non è possibile che la gioventù italiana scriva una marea di blog con argomenti del tipo "sulle sponde del fiume Adige mi sono seduto/a ed ho pianto".

O tipo:" aiuto, sto impazzendo!" , "vorrei essere morto ieri", "ale non mi piace più", "che giornate grigie", "E mi sento ancora tremante con la musica del sangue che di silenzio s’è fatta suono abdicando nelle distanze di ombre narcotizzate e cingendo bramata corona su sposalizio di quiete sincrona sofficemente ovattata nel..."

Cavolo, sembra che per essere unici bisogni stare male! O si debba scrivere il più parole possibili senza punteggiatura. Peccato che lo stream of consciounsness sia ormai vecchio di secoli; siamo proprio un popolo di imbecilli.

Ah... dimenticavo... per... essere... fighi... bisogna... mettere... molti... puntini... di... sospensione...


Dovremmo leggere meno codici da vinci (tra l'altro piacevolissimo da leggere) e più classici. Un dostoieschi (non mi ricordo come si scrive esattamente, allora per non scrivere puttanate preferisco italianizzarlo) ti cambia la vita, un Gautier te la risveglia, un Saviane (che classico ancora non è) te la stravolge. Consiglio a tutti "il mare verticale" di Giorgio Saviane un libro straordinario.

Il romanzo narra la 'Storia' dell’Uomo, partendo dal giorno in cui egli conquista la posizione eretta. Grazie a questa svolta, l’uomo riesce per la prima volta a vedere l’orizzonte, il punto, cioè, dove il mare si confonde con il cielo. L’uomo in quel momento deve aver pensato che il mare saliva nel cielo. Un mare verticale. Il Mare verticale esce nel 1973, ed è ritenuta, insieme a "Il Papa", la sua opera più forte: romanzo introspettivo, il libro è una sorta di summa del pensiero dell’autore diviso tra solitudine e slancio comunitario che spinge l’uomo verso il proprio simile. Ecco, il filo conduttore di questo romanzo è proprio la necessità dell’uomo di non essere da solo nel cosmo.

martedì 26 agosto 2008

COME BACK


E così rieccoci qui.
Da ieri è ricomiciato,il solito tran tran.
Sono rientrata a lavoro, dopo una lunga lotta persa con la sveglia.(il momento che detesto più al rientro è ripuntare la sveglia quotidiana!)
Poi sono tornata stravolta a casa, trauma del rientro, che solitamente i primi due giorni sono fuffa lavorativa, invece dovevo esser pimpante e pronta a recepire nuove nozioni, che al pensiero che questa sarebbe stata di nuovo la mia vita mi sarebbe venuto da piangere.

Per questo, probabilmente, ne approfitterò a spendermi la prox busta paga,anche se, ultimamente, le mie spese son tutte spesa, cene e cenette e creme antitutto per abolire (inutilmente) le cene e cenette.

lunedì 25 agosto 2008

UN MONDO SENZA API


Eccomi di nuovo quì dopo due belle settimane di riposo e sane scorpacciate!

L'inverno scorso vidi insieme a mia figlia un film che si chiamava "Bee Move", dove si ipotizzava un futuro senza api, che stanche di essere sfruttate avevano deciso di entrare in sciopero.
Quel mondo vi assicuro che pur essendo un cartone animato non era affatto bello e per niente rassicurante.
Oggi rimango colpita da un post tratto dal sito di Beppe Grillo che pubblico :

"Se vedete un’ape che muore, preoccupatevi. Albert Einstein disse: “Se l’ape scomparisse, all’uomo resterebbero quattro anni di vita”.
Le api producono miele, pere, mele, pomodori, trifoglio, erba medica, latte, carne. Trasportano il polline e trasformano il mondo in cibo. Le api, un bioindicatore dell’ambiente, sono una specie a rischio. Oggi loro, domani noi. Il Guardian nell’articolo “Honeybee deaths reaching crisis point” riporta che un terzo dei 240.000 alveari britannici è scomparso durante l’inverno e la primavera. Il ministro inglese Rooker ha dichiarato che, se non cambierà nulla, entro dieci anni non ci sarà più un’ape nell’isola. Le api contribuiscono all’economia britannica per 165 milioni di sterline all’anno per la produzione di frutta e verdura. Oltre al miele naturalmente. La Honey Association prevede che il miele locale sarà finito in Gran Bretagna entro Natale. Riapparirà sulle tavole soltanto nell’estate del 2009.
La crisi è mondiale. Il maggior produttore di miele è l’Argentina che ha ridotto del 27% le sue 75.000 tonnellate annue. Negli Stati Uniti (-25% degli alveari nel 2008) e nel resto del mondo le api ci stanno lasciando. In Italia è una strage. Nel 2007 sono morte il 50% delle api, persi 200.000 alveari e 250 milioni di euro nel settore agricolo. Ma non è una priorità. Gli inutili soldati nelle strade, il bavaglio alla Giustizia con la separazione delle carriere, le impronte ai bambini Rom, il lodo Alfano per la messa in sicurezza della banda dei quattro, gli inceneritori della Impregilo. Queste sono priorità!
Perché le api muoiono? Per l’ambiente, il clima, la varoa (un acaro), i pascoli trasformati in coltivazioni di soia per i biocarburanti, per i pesticidi, l’inquinamento dei corsi d’acqua. Gli alveari si spopolano per il fenomeno del CCD (Colony Collapse Disorder) perché la razza umana sta avvelenando il mondo.
Qualcosa in Italia si può fare e subito. Vietare l’uso dei pesticidi nicotinoidi. In Francia lo hanno già fatto. Sulle api hanno l’effetto della nicotina. Gli fanno perdere il senso dell’orientamento, non riescono a ritornare nell’alveare e muoiono.
Chi usa o produce un pesticida nicotiniode mette a rischio, oltre alle api, anche la nostra sopravvivenza. Datemi una mano, inserite nei commenti di questo post informazioni sui produttori, sugli utilizzatori, sulle conseguenze sull’ambiente.
Chi avvelena un’ape, avvelena anche te."

venerdì 8 agosto 2008

080808 GIORNO IDEALE PER TORNARE IN FERIE !

In cinese il numero 8 assomiglia alla parola „ricchezza“ e per questo motivo é considerato un numero fortunato. Alle aste pubbliche per targhe automobilistiche, numeri civici e di telefono che contengono il numero 8 la gente é disposta a pagare molti soldi. Non per niente anche i giochi olimpici del 2008 iniziano il giorno 08.08. la sera alle ore 8:08 e 8 secondi (ora cinese ovviamente).
Questo inizio dovrebbe portare molta fortuna a questo grandissimo evento.
Nel 07/07/07 l'esperta di numeri, Annette Pilzer, disse che il numero 7 è considerato fortunato per diverse ragioni -religiose, psicologiche e spirituali.
Chi avrà ragione?!?!?!?!?

Comunque i miei sport preferiti alle Olimpiadi son sempre quelli che in TV al chiaro sono ormai estinti, ovvero Pallavolo nelle sue varianti, Basket, Nuoto e poi Atletica che nonostante la robaccia che gira mi ha sempre dato emozioni che poche discipline sanno dare.

Oggi è anche il giorno segnato con la X rossa nel calendario, ovvero l'ultimo giorno di lavoro prima delle seconda parte delle ferie
Auguro a tutti un BUON FERRAGOSTO!!!!

giovedì 7 agosto 2008

La psicologia esoterica di Thorwald Dethlefsen


Ammettere le proprie debolezze non è sempre così facile. Fermarsi per un attimo e riconoscere ragionevolmente che abbiamo sbagliato o che abbiamo intrapreso un cammino infausto non è una condizione che si accetta senza remore. Parlare di sé e capire perché la propria vita si orienti in un modo piuttosto che in un altro è una necessità che tutti hanno; allora che fare?

C’è chi ricorre a un caro amico, chi entra in analisi o chi decide di non parlare proprio. Verrebbe da chiedersi in che altro modo si possono affrontare i disagi della vita; Thorwald Dethlefsen ha un’opinione in proposito: tornare all’esoterismo e dare vita a quella che lui chiama una psicologia esoterica.
In realtà, quello che Thorwald vuole spiegare è che non c’è bisogno di credere in nulla, né bisogna cercare nessuna verità precisa; quello che si deve fare è solo imparare a guardare e riconoscere che ogni elemento della realtà ha un suo perché. La verità, infatti, è dovunque, ogni aspetto porta in se stesso una componente fondamentale di questo mondo a cui apparteniamo. Le prove che dominano le scienze moderne non sono altro che delle correlazioni; gli influssi esterni non formano l’uomo e non esistono colpevoli per il destino di un singolo individuo così come le malattie non sono prodotte da virus e batteri.

Per Thorwald, la scienza si serve del principio di causalità; in questo modo spiega che per quel virus abbiamo quella tale malattia, ma di fatto non c’è nulla che lo confermi. A volte diventa difficile rivoluzionare il nostro sistema di pensiero e accettare teorie di questo tipo, che rovesciano ogni certezza e sapere; Thorwald si difende e ci lascia con un altro interrogativo: anche noi stiamo facendo lo stesso errore di chi confutò la teoria che la terra non fosse piatta? Forse il vero segreto per dominare il proprio destino è di non avere paura; in fondo, dietro a ogni prevenzione, studio e assicurazione verso l’esterno c’è sempre un sentimento di timore. Bisogna imparare a confrontarsi e guardare in faccia il destino solo in questo modo si perderà la paura.

Il saggio esoterico è colui che ha allontanato da se stesso ogni preoccupazione per vivere in armonia con ogni piano dell’essere; la via della serenità non è cercare una spiegazione al mondo. Il cambiamento non deve essere nella natura, arcana madre, ma in noi stessi. Molto c’è da migliorare in noi stessi, poco nel mondo. La felicità diventa una conquista interiore; il saggio è consapevole di ciò che è buono nel mondo e ha imparato a riconoscerlo. Non sempre, dunque, l’opinione della maggioranza coincide con la realtà e l’oggettività; le arcane conoscenze possono forse aiutarci a capire questo mondo più di quanto non sembri.

Thorwald ricorda Platone e il mito della caverna; dobbiamo abbandonare questo mondo di ombre e affrontare la luce. Solo chi regge il confronto con la realtà diventa veggente; solo chi ha visto la luce anche per un attimo riconosce l’errore di una vita spesa nell’oscurità. La verità ci svela l’illusione e ci dona la serenità.